Alla sorgente del tempio

Alla sorgente del tempio 

 

  • Lunghezza stampa: 166
  • Editore: Lettere Animate Editore (15 gennaio 2018)
  • ASIN: B0795B4GXZ

 

SINOSSI

Conosciamo veramente la natura di ciò che osserviamo o ci limitiamo all’apparenza senza andare in profondità?
Denise è una giovane provinciale nata e cresciuta nella tediosa campagna francese, a due settimane dal matrimonio decide di partire per schiarirsi le idee. Sceglie Parigi per un viaggio spensierato ma, travolta dalla tempestività degli eventi, s’imbatterà in Alan. Lui fa parte di uno dei tanti gruppi di Catafili che la notte sfidano le autorità, andando alla ricerca di tesori seppelliti in passato e mai trovati. Denise riuscirà a entrare nel gruppo, abbandonando l’opulenta superficie per strisciare nelle sue interiora, scoprendo un mondo a sé che inizia dove la città sembra finire.

 

UN ESTRATTO

Dalle pareti spuntano vecchie assi poste in quel punto per assicurare che la galleria non crolli, e gruppi di pietra calcarea talmente erosa, da mostrarsi affilata come armi bianche. Impedimenti sopra il pavimento di roccia, rendono difficile procedere. Denise sale e scende sopra i massi secolari. Capisce di essersi spinta troppo oltre. In superficie il giorno è solo un attimo, mentre lì sotto la notte è una sordida necessità senza tempo. L’avvicendarsi del frastuono del centro abitato con il silenzio, la terrorizza ancor più della tetraggine. Alan al contrario, si muove in totale armonia con l’ambiente. La galleria è più stretta e bassa della precedente. In alcuni punti il soffitto, costringe la comitiva a piegare la schiena per procedere. Alan a causa della sua altezza è quello più in difficoltà. Lei oppressa dalla roccia, avverte il peso preponderante della città gravarle addosso. L’odore del terriccio misto all’umidità nausea i sensi, rivoltando lo stomaco, rendendo insopportabile respirare. L’esalazione del gas fuoriesce dalle tre lampade in funzione coprendo appena l’odore cattivo del sottosuolo. Lei lo respira a pieni polmoni, scoprendo che è in grado di scacciare la nausea e di darle sollievo.
Il mondo attorno a loro è cambiato. Avanzano come talpe nel tunnel. La terra lascia il posto a una ghiaia irregolare e umida crepitante sotto ogni passo. Grandi blocchi di pietre disseminate lungo il tragitto, costringono spesso il gruppo a scarti improvvisi per continuare. Denise pensa non sia una buona cosa. Si affretta lasciandosi alle spalle le macerie. Si volta osservando l’oscurità avvolgere completamente la galleria. Anche movendo su e giù la torcia, non riesce a intravedere la fine del corridoio. Un brivido corre lungo la spina dorsale mentre l’immaginazione la porta a credere di scorgere un’ombra ovunque guarda, come se un solitario protoplasma nero e amorfo, all’improvviso, potesse saltare fuori dal buio per aggredirla.
Alan allunga una mano afferrando la sua. Colta alla sprovvista, Denise sobbalza impaurita.

 

 

 Perché leggere ALLA SORGENTE DEL TEMPIO? Esploriamolo insieme all’autrice!

 

Buongiorno, Simona quando hai progettato questa storia?

Buongiorno a te! La storia è nata durante il mio primo viaggio a Parigi. Avevo 16 anni e rimasi sedotta dalle opere stravaganti che componevano la fontana Stravinskij. Le emozioni che ne nacquero finirono su carta, e così completai il primo capitolo. In seguito vidi un servizio televisivo, che narrava le scorribande dei Catafili, uomini e donne di ogni età, che infischiandosene del divieto scendevano nella fitta rete delle catacombe parigine. Ero totalmente all’oscuro di quell’aspetto misterioso della città e ne rimasi affascinata al punto che promossi i miei protagonisti maschili a quel ruolo. Mancava lo scopo principale, in che direzione fare andare la vicenda, che rimase in stand- by per quasi vent’anni, finché un giorno ebbi l’occasione di iscrivermi ad un corso per principianti di scrittura geroglifica egizia, al Civico museo archeologico di Bergamo. Scoprii un mondo di nozioni sconosciute e arcane che, fino ad allora, ignoravo. Colta dal desiderio di propagare le mie scoperte, assemblai il tutto, e fu così che nacque il romanzo.

 

Sei stata ispirata da qualche lettura, vecchia o recente?

Negli anni ho letto innumerevoli saggi di archeologia misterica che trattavano temi come il sacro Graal, Stonehenge ecc. e alla fine tutti questi misteri hanno influenzato la mia scrittura.

L’ambientazione è reale o di fantasia?

Tutti gli ambienti in cui si svolge la vicenda sono reali, anche i 300 km delle gallerie sotterranee, seppur io non ci sia mai stata, e il susseguirsi delle gallerie nella storia non segua una successione reale ma inventata.

Il romanzo è autoconclusivo o rientra in una serie/saga?

“Alla sorgente del tempio” è un romanzo cui non seguirà un seguito. Diciamo che ho altre storie da raccontare con altri personaggi.

Parlaci dei personaggi e definiscili brevemente con qualche aggettivo. Qualcosa che li renda irresistibili agli occhi del lettore.

Denise dolce e imprudente è la protagonista femminile. Stanca della routine quotidiana, molla tutto per un viaggio spensierato nella capitale, dove incontrerà Alan. Lui è un artista, bello come il peccato, dipinge alla maniera del grande Amedeo Modigliani. Il suo spirito temerario, lo spinge a rincorrere i suoi sogni, senza curarsi delle conseguenze.

André e Pierre sono i due personaggi secondari che assieme ad Alan, compongono questo gruppo di Catafili. André è il burlone della comitiva e ciò che perde in bellezza lo acquisisce in simpatia; mentre Pierre, ostile nei confronti di Denise, fa la parte del guastafeste, sempre attento a cogliere segnali di pericolo per correre in ritirata.

Quale è il pubblico ideale per questa storia? È un testo per tutti o per fasce di lettori ben precise, ad esempio per adolescenti, adulti o è pensato per un pubblico prevalentemente femminile o maschile?

La storia nasconde dei risvolti sentimentali, che non lascerà certo indifferente il pubblico femminile e qualche maschietto dall’animo romantico; mentre l’ambientazione e il fattore storico interesseranno di più il pubblico maschile. Per i contenuti la storia è rivolta ad una fascia di età compresa fra i 18 e i 100 anni.

 

Che tipo di linguaggio hai scelto, per questo romanzo? Colloquiale, forbito, diretto ecc…?

Ho scelto un linguaggio semplice e diretto, a tratti romanzato, condito dall’uso di aggettivi e che lascia ampio spazio alla parte descrittiva.

Che cosa desideri comunicare al lettore? C’è un significato nascosto, sotto la trama?

Di non fidarsi mai del colpo d’occhio, ma prima di giudicare bisogna sapere, per essere consapevoli di ciò che ci circonda. E spingere il lettore a ragionare, per capire se quello che ci è stato insegnato, sia la cosa più giusta per noi.

Hai usato una tecnica particolare, per scrivere questo romanzo?

Nessuna tecnica, non sono una brava stratega. Come sempre nella stesura delle mie opere, mi lascio trasportare dal fiume inesauribile delle emozioni.

 

CONOSCIAMO L’AUTRICE

Simona Cremaschi nasce a Bergamo nel 1978. I suoi studi l’hanno condotta verso il mondo della moda, ma la passione per la scrittura è sempre stata presente. Leggere e scrivere sono l’ossigeno della sua esistenza. È durante i viaggi che trova l’ispirazione necessaria, per creare i personaggi e le ambientazioni per le sue storie. Appassionata alle popolazioni antiche, cerca nel passato le risposte al presente.