È me che vuoi

 

È me che vuoi

RIEDIZIONE DI “HO SCELTO TE” , rivista e ampliata.

 

Lunghezza stampa: 136
Formato kindle e disponibile anche con Kindle Unlimited
EUR 2,99 per l’acquisto.

 

SINOSSI

Il futuro di Mary pare essere stato già scritto: prenderà il diploma, sposerà John, il ragazzo che i suoi genitori adorano, e metterà al mondo un paio di bambini. Ma è davvero quello che lei vuole? Mary non lo sa più, perché si rende conto che fino a quel momento non ha vissuto veramente, limitandosi a fare ciò che ci si aspettava da lei. È per questo che, presa dalla paura, si rifugia a Jackson, dalla zia, e taglia i ponti con tutto e tutti.
Cinque anni dopo Mary è una donna diversa: ha un lavoro, ha incontrato un uomo che la adora e ha accettato di sposarlo. Non le resta quindi che tornare a New Augusta e presentare ufficialmente il suo fidanzato alla famiglia.
Niente di più semplice, no? Peccato che il destino, capriccioso, non la pensi allo stesso modo… e neppure John, il suo primo amore.
Tra personaggi esilaranti e incontri infuocati, assisterete a una storia d’amore che vi catturerà dalla prima all’ultima pagina e resterà a lungo nel vostro cuore.

 

ESTRATTO

Robert si voltò di scatto udendo quel battito d’ali così vicino, poi risuonò lo sparo: forte, chiaro e soprattutto vicinissimo. Senza pensarci due volte, si gettò a terra. «Fanculo! Pure qua ci sono le sparatorie… mettiti giù, piccola!» urlò. Sdraiato a pancia sotto, teneva appena il capo sollevato e si guardava in giro con circospezione.
«Ma che diavolo fai?» sbottò la ragazza guardando esterrefatta il fidanzato. «Ti sei rincoglionito tutto d’un tratto?»
«Stai giù!» le gridò Robert, che ormai stava strisciando in avanti. «Non sappiamo chi sia il pazzo che ci spara addosso, mettiti al riparo!» continuò bloccandosi e guardando Mary da sotto in su.
Mary, vedendo l’espressione spaventata, ma seria, che Robert aveva stampata in faccia, scoppiò a ridere. «Non ci sono sparatorie da queste parti. È solo mio nonno Calogero. La caccia… ricordi?» spiegò continuando a ridere, ma per tranquillizzarlo si mise le mani a imbuto davanti alla bocca e gridò: «Ehi, nonno, siamo noi, la smetti di sparare?»
Proprio in quel momento comparvero, da dietro una grossa siepe, due vecchi che imbracciavano la lupara. Entrambi indossavano pantaloni scuri e camicia a quadri, le maniche arrotolate fino ai gomiti e la fida coppola in testa.
Calogero squadrò i due ragazzi da capo a piedi, poi sputò a terra. «Minchia! Ma che cazzo ci fai a terra, giovanotto?» chiese tenendo ancora puntata la lupara verso di loro.
«Colpa tua, nonno, l’hai spaventato!» spiegò Mary.
«Che dici? Manco sapevo che eravate qua!» replicò quello, avvicinandosi.
Robert, rendendosi conto di aver fatto la figura dell’idiota, si rialzò di colpo e fulminò i nuovi arrivati con un’occhiataccia. Solo allora si rese conto di essere completamente sporco: le maniche della camicia bianca erano indecenti e i pantaloni erano anche strappati in alcuni punti. Cercò di ripulirsi con le mani, ma riuscì solo a far peggio. Imprecò sottovoce, mentre gli altri lo fissarono in modo strano.
«Te la sei fatta sotto per la paura, eh!» esclamò Salvatore Mancuso, l’altro vecchio, il nonno di John. «Voi ragazzi di città siete dei pappamolle, vi spaventate per niente.»
«E chisto è l’uomo che vuoi sposare?» domandò Calogero a Mary. «E come fa uno così a proteggerti?»
«Il mio John ti avrebbe fatto scudo con il suo corpo, altro che gettarsi a terra!» ridacchiò Salvatore grattandosi la testa.
«E tiene la capa tosta! Ci avrebbe stanati e appesi ai rami per i pollici» continuò Calogero.
Mary, indispettita, strappò la lupara dalle mani del nonno e gliela puntò contro. «E chista donna invece vi strappa le budella e ve le mette a tracolla, se non la smettete di blaterare a vanvera!» minacciò. «E la lupara la so usare pure io… come la mettiamo adesso?» continuò sfidandoli con lo sguardo.
«Minchia!» borbottò Salvatore. Si accostò al compare di caccia e gli parlò all’orecchio, ma si premurò di tener alta la voce, così le sue parole furono perfettamente udibili a tutti. «C’ha più palle dello yankee. Meglio se ce ne andiamo, compare, questa ci sforacchia per davvero, se diciamo un’altra parola.»
Calogero annuì e abbassò l’arma, poi sollevò una mano in segno di resa. «Ce ne andiamo, bedda mia, ma sappi che John sarebbe fiero di te, mentre lui… bah, lui tiene la bocca spalancata e non sa che dire.»
«Ohhhh… adesso basta!» ringhiò Mary. Sollevò la lupara e sparò. Il colpo passò a pochi centimetri dalla testa di Calogero e Salvatore, ma entrambi non fecero una piega.
«Bella mira, Maria, quando lo saprà John ne sarà org…» Salvatore non riuscì a finire la frase, perché la ragazza sparò di nuovo e stavolta il colpo fischiò talmente vicino, al suo orecchio, che il vecchietto se la diede a gambe levate.
«Buon sangue non mente!» esclamò orgoglioso Calogero, poi scoppiò a ridere.

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