La grande casa bianca

la grande casa bianca

 

La grande casa bianca

di Maurizio Gramolini

 

  • Formato: Formato Kindle e cartaceo
  • Editore: Cavinato Editore (17 ottobre 2018)
  • Lingua: Italiano
  • ASIN: B07JGJGFYM
  • Genere fantasy

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“Chi crede solo a ciò che vede rischia di schiantarsi contro l’invisibile”

 

SINOSSI

Una grande casa sulla sommità di un colle a picco sul mar Tirreno, teatro dell’epopea di una famiglia, custode inconsapevole dei segreti di un’antica leggenda, attraverso anni e generazioni, in una Toscana misteriosa e incantata.
Dall’Era degli Etruschi, un varco aperto per il passaggio delle anime dei morti…
Un potente medium che catalizzerà le forze nel tentativo di chiudere il varco.
Una lotta epica tra il Bene e il Male, al termine di un terribile viaggio in una dimensione parallela.
“…Colle Nitti, silenzioso custode di antichi segreti di vita e di morte.”

 

Prologo – Etruria – VI secolo a.C.

Le fiamme delle torce, agitate dal vento, illuminavano la scena, creando ombre in movimento sulla spianata alla cui sommità si trovava il tempio con il suo portale Mundus, il varco per l’oltretomba.
Il suppliziato fu condotto al cospetto del Sacerdote Tagete, innanzi al Mundus; l’uomo, di corporatura robusta, incatenato e circondato da soldati, appariva sereno e del tutto indifferente sia alla propria sorte che a quanto lo circondava.
«Tuchulcha, stai per ritornare negli Inferi ai quali appartieni.
Il Mundus del colle di Altraga sarà sigillato con il tuo sangue e tornerà ad essere il varco attraverso il quale i morti lasciano questo mondo, e dal quale nessuno potrà tornare.» proclamò Tagete guardando il suppliziato negli occhi.
«Nessuno potrà varcare il Mundus e tornare nel mondo dei vivi, neanche i demoni come te Tuchulcha.» continuò.
E con queste parole aprì il portale del tempio e tracciò con una lancia un solco sulla soglia, a delimitare il Mundus.
Tuchulcha sorrise e parlò con la voce di mille bambini: «tu non puoi nulla contro di noi…» il vento aumentò facendosi impetuoso e rischiando di spegnere le torce.
«Il varco sarà riaperto.» continuò il demone con voce di moltitudine.
Tagete fece un cenno ai soldati che fecero inginocchiare il suppliziato in prossimità del solco sulla soglia del tempio ed estrasse dalla veste un lungo coltello sacrificale.
«Demone lascerai questo corpo insieme alla vita che lo abbandonerà e tornerai negli Inferi dai quali sei venuto!» esclamò Tagete afferrando Tuchulcha per i capelli, poggiandogli la lama sulla gola.
Il vento si fece tempesta mentre si levarono sempre più assordanti le voci delle moltitudini emesse dal demone:
«Non ci fermerete, il varco sarà riaperto. Non oggi. Non do-mani. Un uomo inconsapevole sarà il fulcro che aprirà il Mundus e i morti cammineranno sulla terra».
E mentre la lama del coltello di Tagete apriva la giugulare di Tuchulcha, o per meglio dire del simulacro umano che il demone aveva posseduto, le grida delle moltitudini non cessavano di uscire dalle labbra del suppliziato, mentre il sangue si riversava sul solco tracciato sulla soglia del Mundus.
Incredulo Tagete affondò la lama nel collo, tranciando la trachea e affondando tra le vertebre, mentre le grida assordanti e disumane del demone sembravano aumentare…il sacerdote continuò a infierire con la lama tagliando muscoli e tendini, tirando il cranio per i capelli…fino a che la testa del suppliziato non si staccò completamente dal corpo.
Il sacerdote la resse per qualche istante per i capelli, osservando incredulo il volto contorto dalla rabbia con la bocca che ancora si muoveva producendo una terribile cacofonia di voci e versi animaleschi.
Terrorizzato come tutti gli astanti, Tagete gettò lontano la testa urlante del demone, afferrò gli anelli dei due grandi battenti e chiuse con un tonfo sordo il portale del Mundus.

 

Conosciamo l’autore!

Maurizio Gramolini. Nato a Milano parecchi anni fa, troppi per dichiararli, dice lui.
Da sempre grande lettore, afferma che scrivere lo ha sempre divertito, infatti, dalle elementari alle medie, i suoi temi venivano regolarmente pubblicati sui vari giornalini scolastici.
Al Liceo no, pare fosse antipatico all’insegnante d’italiano.
Ha tentato le prime pubblicazioni incoraggiato dalla moglie e, dopo che alcuni suoi racconti erano stati selezionati in qualche concorso letterario, ha ritenuto giusto fargliela pagare scrivendo un romanzo di cui lei è coprotagonista, così impara.
Lavora in un azienda di Telecomunicazioni nella divisione Information Technology. Suona la chitarra elettrica in una band di musica hard rock anni ’70 con il figlio.

 

La grande casa bianca
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