Le magiche avventure di Deamira e Solidea

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Dettagli prodotto

  • Copertina flessibile: 130 pagine
  • Editore: Caosfera (1 gennaio 2016)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8866284246
  • ISBN-13: 978-8866284246

 

https://www.amazon.it/magiche-avventure-Deamira-Solidea/dp/8866284246/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1525808678&sr=8-1&keywords=le+magiche+avventure+di+deamira+e+solidea

 

Deamira e Solidea sono due bambine molto speciali. Ed è per questo che Cugnet e Darrig, i due folletti, sono venute a trovarle…

 

ESTRATTO
La ragazza si guardò intorno e notò con dispiacere che quell’orribile posto era abitato solamente da qualche vecchia quercia. Si avvicinò ad uno di questi alberi maestosi e carezzò la sua corteccia.
– Hiiiih! – La ragazza si voltò di scatto convinta di aver sentito una risata, ma non vide nessuno.
– Me lo sarò immaginato – Pensò, staccando un pezzetto di corteccia alla quercia.
– Ahi! Mi hai fatto male! – Disse di nuovo quella voce.
– Ma chi è che parla?! Su, fatti vedere! – Disse Deamira guardandosi intorno spaventata. –
– Sono proprio davanti a te –
Deamira guardò l’albero e restò meravigliata; sulla sua corteccia erano spuntati due grossi occhioni neri e una gigantesca bocca.

Perché leggere il romanzo? Esploriamolo assieme all’autrice!

• Buongiorno, Martina, quando hai progettato questa storia?
Avevo tredici anni quando ho iniziato ad abbozzare questo libro. Tredici anni ed una testa piena di sogni. Mi piaceva leggere da quando avevo imparato a farlo, e scrivere da quando, all’età di sei anni, mi era stato regalato un diario con un lucchetto. Volevo inventare una storia originale e diventare una scrittrice, ma non una qualunque, io volevo essere come quelli che con le loro storie, mi avevano fatta sognare da bambina. Avevo iniziato a raccontare a mia sorella, di qualche anno più piccola di me, le avventure di due sorelle, Deamira e Solidea, che improvvisamente si ritrovano nel magico mondo in cui sono ambientate le loro favole preferite. Ogni sera dovevo inventarmi nuovi personaggi e nuovi episodi da inserire nel racconto, ed è così che è nato “Le magiche avventure di Deamira e Solidea”

• Sei stata ispirata da qualche lettura, vecchia o recente?
Sono da sempre una gran divoratrice di libri. “Divoratrice” è un termine più che appropriato, perché ora come allora, appena finisco di leggere un libro devo subito iniziarne uno nuovo. Perciò è difficile dire quale lettura mi ha ispirata. Credo che ad ispirare uno scrittore siano decine e decine di libri e racconti che magari non ricorda neanche di aver letto. Credo che però a darmi l’ispirazione per “Le magiche avventure di Deamira e Solidea” siano stati in particolar modo “Il leone, la strega e l’armadio” di C.S. Lewis, il primo capitolo della ben nota saga “Le cronache di Narnia” e – un po’ me ne vergogno, lo ammetto – “Nel regno della fantasia” di Geronimo Stilton, quel libro che all’epoca aveva avuto molto successo perché aveva delle pagine che se ci strofinavi il dito sopra, emanavano delle puzze e dei profumi. Ad ispirarmi però non è stata la storia in sé, ma il glossario che c’è alla fine del libro. Era un elenco con tanto di descrizioni ed immagini di tutte le creature magiche ed i personaggi mitologici.

• L’ambientazione è reale o di fantasia?
L’ambientazione è di fantasia. La storia si svolge tra il Bosco delle Fiabe, La reggia della fata Laumes, la regina delle fate, e le Grandi Praterie. Tutti luoghi, popolati da fate e folletti, che mi sono inventata e di cui ho cercato di fornire una descrizione più dettagliata e realistica possibile, affinché al lettore possa sembrare veramente di viaggiare insieme a Deamira, Solidea ed i folletti.

• Il romanzo è autoconclusivo o rientra in una serie/saga?
Il romanzo è autoconclusivo. Non perché lo abbia stabilito, semplicemente perché non ho mai pensato di scrivere un seguito. Come ho già detto ho iniziato a buttar giù le prime idee quando avevo tredici anni, sono passati parecchi anni tra la prima stesura e la pubblicazione, e da allora i generi letterari che prediligo sono un po’ cambiati. In questo periodo sto scrivendo qualcosa che ha sempre a che vedere con l’avventura, ma non ha niente a che vedere col fantasy e spero di riuscire a pubblicare anche questo. Però se un giorno dovessi ricevere richieste di lettori che vogliono sapere che fine hanno fatto Deamira e Solidea – sognare non costa nulla e a me piace sognare in grande – allora credo che potrei anche pensare ad un paio di sequel. La fantasia e l’immaginazione non mi mancano, figuriamoci la voglia di scrivere!

• Parlaci dei personaggi e definiscili brevemente con qualche aggettivo. Qualcosa che li renda irresistibili agli occhi del lettore.
Le protagoniste della mia storia sono Deamira e Solidea due sorelle molto unite. Deamira è la sorella maggiore, è tenace, determinata, coraggiosa, adora leggere ed è molto curiosa. Solidea è la sorella minore. È un personaggio tenero e dolcissimo, ma sa essere anche lei molto coraggiosa come la sorella. Poi ci sono Cugnet, Darrig e Brownie i tre folletti che accompagneranno le bambine nella loro avventura. Cugnet è portatore di valori come la bontà ed il coraggio. Darrig è arrogante ma imparerete ad apprezzarlo nel corso della storia, anzi arriverete persino a trovarlo buffo e divertente in certi momenti. Brownie è il domestico di Cugnet e Darrig, è un servo fedele e leale, che ha molto a cuore i suoi padroni.

• Qual è il pubblico ideale per questa storia? È un testo per tutti o per fasce di lettori ben precise, ad esempio per adolescenti, adulti o è pensato per un pubblico prevalentemente femminile o maschile?

Non credo che esista un pubblico ideale per un libro, a meno che non sia un romanzo erotico, ovviamente. Quando un ragazzino o una ragazzina di tredici, quattordici anni mi dicono che hanno letto il mio libro e che gli è piaciuto, spero sempre che colgano gli insegnamenti che questa storia trasmette, perché quello che cercavo io nei libri a quell’età era che m’insegnassero qualcosa, come l’importanza di un valore, della famiglia o dell’amicizia.
Quando un adulto mi dice che ha letto il mio libro e l’ha apprezzato, io spero sempre che l’abbia aiutato almeno un po’ a dimenticarsi della quotidianità e dello stress che spesso comporta.
Per questo mi sento di dire che “Le magiche avventure di Deamira e Solidea” è un libro adatto a tutti perché è una favola che ha tanto da insegnare ma è ben strutturata, piena di personaggi e colpi di scena, elementi che in genere accalappiano il lettore e non lo lasciano andare fino a che non arriva all’ultima pagina.

• Che tipo di linguaggio hai scelto, per questo romanzo? Colloquiale, forbito, diretto ecc…?
Ho scelto un linguaggio semplice ma cercando sempre di usare il lessico adatto a questo genere. Leggere un libro dev’essere un piacere ed io ho cercato di usare uno stile che risulti scorrevole agli occhi dei ragazzi ed incalzante e ben curato agli occhi di un adulto.

• Che cosa desideri comunicare al lettore? C’è un significato nascosto, sotto la trama?
La cosa più interessante quando si parla del significato di un libro e di messaggi nascosti è che spesso è il lettore ad individuare interpretazioni e significati a cui lo scrittore non aveva neanche pensato. Quello che vorrei comunicare a chi mi legge è quanto sia importante costruire un legame solido con le proprie sorelle e fratelli, specialmente quando si è la sorella o il fratello maggiore. Io ho sempre cercato di comportarmi con mia sorella come Deamira con Solidea. Altri messaggi importanti contenuti fra le pagine del mio libro sono l’importanza di essere coraggiosi e determinati e soprattutto l’importanza di aiutare il prossimo. Aiutare per il gusto di farlo, senza aspettarsi nulla in cambio e senza secondi fini. Essere buoni e puri di cuore. Proprio come Deamira e Solidea che sono da subito ben felici di aiutare i folletti a portare a termine la loro missione. Non bisogna dare retta a chi dice che ad essere buoni non se ne ricava mai beneficio.

Biografia dell’autrice

Martina Mazzeo è nata nel 1995 a Milano, dove tuttora vive con i suoi genitori e sua sorella. Ha sempre avuto una grande passione per la letteratura. Dopo il diploma classico al Berchet, ora studia tedesco, russo e inglese alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere, alla Statale di Milano.