Le molte facce della luna

 

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Una cosa certa è invece il rapporto tra le lunazioni e la vita sessuale di certi animali, soprattutto animali marini come alcuni pesci, crostacei e molluschi.
Altre osservazioni scientifiche sono state fatte a proposito delle variazioni di luce apparse sul globo lunare. A volte, infatti, sono visibili certe luci che talora si muovono. Non si sa a cosa sono dovute. Secondo l’astronomo russo Kosirev (che osservò dei bagliori nel cratere Alfonso nel 1968) si tratta di eruzioni vulcaniche. Altri fenomeni sono stati riscontrati nel cratere Aristarco, nel cratere Eratostene, nel Mare delle Crisi, ecc.
Un tempo si diceva che la luna influenzasse i sogni. Quelli destinati ad avverarsi avevano luogo il 1°, 7°, 11°, 13°, 15°, 16°, 23°, 28° giorno della lunazione a partire dal novilunio. Il grande Artemidoro, nella sua opera sull’interpretazione dei sogni, diceva che la luna simboleggia una figura femminile, cioè la madre, la moglie, la sorella o la figlia del sognatore.
L’astrologia antica distingueva i soggetti nati nel durante il plenilunio, il novilunio, la luna calante o crescente. Nel Tetrabiblos di Tolomeo si dice che la luna accresce o diminuisce il suo potere producendo umidità o calore o freddo o siccità ( cioè i 4 “umori” che sono poi anche i 4 aspetti della personalità umana).
Gli scienziati moderni ci dicono che sulla luna non c’è vita. Gli scrittori, però, che vedono tutto a modo loro, l’hanno spesso immaginata abitata. Luciano di Samosata (II sec. d.C.) sostiene nel suo racconto fantastico “Vera storia” che sulla luna gli abitanti si nutrono di rane e bevono l’aria spremuta in una tazza. Ludovico Ariosto, nel suo poema “L’Orlando furioso”, fa volare il paladino Astolfo ( a bordo dell’Ippogrifo) fin sulla luna, luogo dove si trova tutto ciò che sulla terra è andato perso, per esempio il senno di molti illustri personaggi, politici e filosofi, senno custodito colà in apposite ampolle.
Keplero (che, oltre che padre della meccanica celeste, è stato anche uno scrittore fantasioso), nel suo “Somnium Lunae” ci parla di esseri misteriosi che abitano l’astro d’argento. Per lui, anche gli umani potevano recarsi sulla luna (eccetto i Tedeschi, ritenuti troppo corpulenti). Un vero precursore del turismo spaziale!

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Il famoso Cyrano de Bergerac scrisse che la luna era abitata da giganti che camminavano a quattro zampe. Un curioso libro, “Aventures extraordinaires d’un savant russe” di Le Fuare e De Graffigny, descrive la luna come abitata da benevoli giganti che risiedono in gallerie sotterranee. Non possiamo poi dimenticare il celebre H.G. Wells, padre della moderna fantascienza, che immagina il satellite popolato dai Seleniti, esseri privi di naso e orecchie, con gli occhi posti sui lati della testa, governati da un gigante chiamato Gran Lunare.
Del resto, la luna è stata una dei temi preferiti di scrittori e poeti da Saffo a Leopardi, da Von Eichendorff a Virgilio e a Shelley. E non parliamo delle canzoni! Per i Piemontesi, per esempio, la luna è anche “la lüna d’ Muncalé”, cioè di Moncalieri, che, secondo una nota canzone, rischiara la strada alle donne che si recano ai balli. Un compito lodevole! Un poeta piemontese, Corrado Corradini, scriveva intorno al 1870:

“E a ogni casetta, a ogni albero

A ogni fogliuzza bruna

Tinte miti soavissime

dà la pittrice Luna”.

I vicini Valdostani sembrano fidarsene meno e un loro proverbio recita: “Ll’è prou extra bella la lénna, ma ll’è bien peu douca” cioè: la luna è molto bella ma ben poco dolce, ossia favorevole.
In Lombardia si sprecavano le superstizioni e i rituali curiosi legati all’astro notturno: era uso per esempio salutare la luna facendole degli inchini, mentre era proibito osservare il primo quarto attraverso la finestra o i rami di una siepe perchè portava male. (Tali credenze, per la verità, esistono anche in altre aree dell’Europa occidentale come Danimarca e Inghilterra). Nelle valli della Bormida i “lünaté” sono gli uomini incostanti, mutevoli come la luna.

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Sia come sia, la NASA vuole realizzare una base permanente sul nostro satellite a partire dal 2024. A che pro? Per cercare giacimenti minerari ( la crisi energetica incombe sulla Terra!) e fare ricerche astronomiche. Ma noi continuiamo a preferire la luna dei poeti e degli chansonnier. A cominciare da quella dell’indimenticabile Fred Buscaglione: “Guarda che lunaaa / guarda che mareee!/ Che luna-ah!”

 

Guarda che lunaaa / guarda che mareee!/ Che luna-ah!
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