L’OMBRA DEL SERPENTE

 

LOMBRA DEL SERPENTE

Genere thriller storico.
Pag 400. Disponibile in ebook e in cartaceo

 

SINOSSI

Si dice che ciascuno abbia il proprio destino inciso nel nome. Per questo io non ho mai smesso di riscrivere il mio tra le pieghe del Tempo e del Mito.

Cairo, gennaio 2011. Nell’instabile scacchiere politico del suolo egiziano durante la primavera araba, il mondo assiste impotente alle immagini del fumo che si innalza dal Museo Archeologico. Ma il clamoroso furto perpetrato nelle sale che custodiscono i reperti di Tutankhamon nasconde un segreto più grande e temibile. Chi sono le misteriose pedine che si muovono in una scia di omicidi, disposte a tutto pur di entrarte in possesso della rivelazione celata nel file JE60754?
Storia, avventura e thriller si mescolano in una vicenda che si snoda attraverso il tempo, dalla corte del tetrarca di Galilea Erode Antipa fino alla Costantinopoli del basileus Manuele II. Tra santi e peccatori – ora al seguito dei crociati di Sigismondo d’Ungheria, ora di mercanti di schiavi, cavalieri e spie – il racconto di un viaggio millenario intrapreso solo per amore. E per sete di vendetta.

ESTRATTO

«Ehi, serbo!»
Un uomo asciutto dai capelli brizzolati e una casacca stinta che doveva aver visto tempi migliori, lo fissava con un piede appoggiato alla murata e il busto sporto in avanti.
«Chi sono quelle?» domandò indicando le ragazzine. Parlava in modo stentato, ma comprensibile, la lingua natale dell’uomo in nero. «Hai concordato il passaggio per te, due tuoi uomini e sette sacchi di merce.»
«Sopracomito Nicola Parodi!» esclamò squillante Dragan aprendosi in un sorriso. Poi, voltandosi verso il contenuto della sua imbarcazione cominciò a indicare enumerando: «I miei uomini, Matijas e Bogdan, e uno, due, tre, quattro…» passando poi dai sacchi di tela alle ragazzine, «cinque, sei e sette. Eccoci qua come pattuito questa mattina: tre uomini e sette sacchi di mercanzia per la Città Imperiale.»
Il comandante della galea non si ritenne affatto soddisfatto della risposta.
«Quelle lì non sono sacchi,» contestò, «e io non voglio femmine sulla mia nave.»
«Suvvia, sopracomito,» proseguì il serbo con aria sorniona, «scommetto che possiede già una certa quantità di questo tipo di merce incatenata ai remi della sua nave. Non mi dirà che ha alle sue dipendenze solo buonavoglia salariati. Le assicuro poi che le ragazze non recheranno alcun disturbo: staranno nella stiva con gli altri animali e il resto delle mie cose.»
Il comandante grugnì spostando un paio di volte lo sguardo dall’uomo alle ragazzine rannicchiate le une contro le altre, a capo chino. Sembrò combattuto sulla decisione da prendere, ma infine mimò con la mano il gesto di scacciare una mosca.
«Salite.» Cedette.

“Leggere un libro come quello della Giustiniani è un incanto per la mente. Ricco di colpi di scena – ma anche dotato di storia, di poeticità e di significato – rende il mestiere della blogger ricco di soddisfazioni.” Les Fleurs du mal blog

 

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Quali sono i segreti di questo romanzo?

Scopriamoli assieme all’autrice!

 

  • Buongiorno, Isabel, quando hai progettato questa storia?

Buongiorno a tutti e grazie e Federica per l’ospitalità. La prima idea de L’ombra del Serpente nasce qualche anno fa, proprio nel 2011 quando è ambientata la parte contemporanea della storia narrata nel romanzo. Sono rimasta molto colpita, infatti, dai furti subiti dal Museo Archeologico del Cairo durante la cosiddetta “primavera araba” nel gennaio/febbraio di quell’anno. I ladri hanno ignorato tutte le sale del museo per dirigersi esclusivamente alla zona riservata al faraone Tutankhamon. E se stessero cercando qualcosa? – mi sono chiesta, quasi per gioco. Da qui è nata l’idea di scrivere un thriller attorno alla vicenda. La stesura vera e propria, invece, è iniziata solo un paio d’anni più tardi quando ha preso forma il progetto di una trama più complessa che contemplasse vari eventi del passato che, da appassionata di Storia quale sono, avevo piacere di raccontare.

  • Sei stata ispirata da qualche lettura, vecchia o recente?

Quando ero bambina ho letto il romanzo “Lo scarabeo di Nefertari” del quale, mea culpa, ricordo ben poco se non il fatto che la vicenda era raccontata attraverso gli “occhi” di un oggetto. Questo escamotage, oltre ad essere stato sviluppato bene dall’autore, permetteva una visione della storia di ampio respiro, passando dalle vicende umane di diversi personaggi. Anche “Tesi sull’esistenza dell’amore” è un romanzo con un protagonista, in questo caso umano, dalla vita lunghissima. Un incipit come: “È stato un lungo millennio e sono stanco” è per me folgorante. Non per nulla il mio film preferito è Highlander. Chi insomma possiede una memoria storica che varca i secoli esercita su di me un’attrazione incredibile. Con il “mio Serpente” ho fatto un passo in più: oltre a valicare il Tempo, il protagonista viene da un altro Spazio.

  • L’ambientazione è reale o di fantasia?

L’ambientazione è rigorosamente reale. Amo i romanzi storici e la realtà storica. Non disdegno affatto al fantasia (e mi piace scriverne) ma questa non deve distorcere, soprattutto per piegare ai propri comodi, gli avvenimenti del passato. Essendo il protagonista del romanzo (che in realtà è votato ad essere una serie di romanzi che porta il nome di File JE60754) un elemento fantastico, nel primo volume ho dato ampio spazio alla sua genesi per raccontarne la storia nonché le motivazioni profonde che lo spingono ad agire. L’ombra del Serpente è un romanzo sui generis in cui troviamo ugualmente presenti parti fantasy e storiche unite dalla presenza/esistenza del protagonista. Nel secondo volume (“Il vento di Samarcanda” che uscirà a fine anno), oltre alla Storia, troverà maggiore sviluppo l’aspetto thriller della vicenda.

  • Parlaci dei personaggi e definiscili brevemente con qualche aggettivo. Qualcosa che li renda irresistibili agli occhi del lettore.

Beh, innanzitutto il protagonista, voce narrante e filo conduttore della storia. Si tratta di un’entità dalla forma serpentina “condannata” all’immortalità perché, come recita la famosa canzone dei Queen che ho cantato fino a sgolarmi negli anni che furono, “Who wants to live forever when love must die?”. E così la ricerca del Serpente, la sua lotta contro la morte e il destino si trasforma in una giostra secolare in cui innumerevoli personaggi fanno la loro apparizione. Troviamo Salomè, sulla cui famosa nomea di seduttrice e assassina ho voluto fare luce per darne un’altra immagine. Troviamo i protagonisti della Crociata di Nicopoli al seguito del sovrano Sigismondo d’Ungheria e i loro antagonisti al seguito del sultano Bayazid I detto “la folgore”. Troviamo mercanti di schiavi, spie e la variopinta miscellanea di vite che pullulavano nella Costantinopoli di fine XIV secolo. Ci immergiamo inoltre nel mondo natale del Serpente, conoscendo la sua amata Alina e la vita al seguito dei saltimbanchi itineranti. L’egittologa Amberlee Braxton, infine, è l’unica a conoscere i poteri del Serpente per averlo rinvenuto, nella sua forma di bracciale, nei magazzini del Museo Archeologico del Cairo. Con lei seguiremo le devastazioni alla città durante la primavera araba e il clamoroso furto al tesoro di Tutankhamon. Nel loro insieme, compresi quelli che non ho citato, si può dire che possano meritare la più vasta gamma di aggettivi, dal fantastico al miserabile.

  • Che cosa desideri comunicare al lettore, con questo romanzo? C’è un significato nascosto, sotto la trama?

Nessun pippone o significato nascosto. Il mio scopo e desiderio è avvicinare il lettore a conoscere avvenimenti storici del passato facendolo divertire con una trama avvincente. Perché la Storia sa essere appassionante anche senza essere distorta. Quel che posso dire è che prediligo figure generalmente “fuori dai riflettori” e dalle mode ma che hanno contribuito in maniera determinante al nostro presente, senza indulgere nella visione eurocentrica della Storia.

 LAUTRICE

Isabel Giustiniani è un’appassionata di Storia innamorata di Bisanzio. Gestisce Storiedistoria.com, sito dove si parla di narrativa storica, saggistica, personaggi ed eventi del passato. È autrice anche della raccolta di racconti “Kizil Elma. Storie di Costantinopoli” e del romanzo “La tomba del canarino”.

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