Nicolas Grimm

 

Nicolas Grimm
Nicolas Grimm

 

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  • Lingua: Italiano

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Inghilterra. Diciannovesimo secolo. Da anni il Paese è sotto attacco degli Esuli, spiriti evocati dalla dimensione eterea, liberi di vagare in questo mondo. Colpa degli psicoauguri direbbero in molti. Francis Barret Browning, sorvegliante del Dipartimento di Sicurezza Interna, è uno degli ultimi baluardi contro i mali procurati da queste entità malvagie. Armato solo da un’incrollabile fede verso il Dipartimento e della sua Remington, sta per fronteggiare la minaccia più grande che la città di Shattertown abbia mai dovuto affrontare. Eppure nulla è paragonabile a ciò che accadrà quando, durante un drammatico inseguimento, Francis e i suoi ibridi, Mia e Grammith, giungeranno all’Istituto di Bioningegneria e si imbatteranno in… Nicolas Grimm. Giovane e talentuoso bioingegnere, un ragazzo apparentemente come tanti altri, il cui destino s’incrocerà con quello del sorvegliante: per entrambi si apriranno così le porte di una sconvolgente realtà fatta di intrighi ed eventi inaspettati, tra pericolosi clan pechinesi, bambini necrofagi e arcane magie.

 

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L’androne era avvolto da un’inquietante penombra. Un leggero pulviscolo, visibile solo dove la pallida luce del sole giocava con le tenebre, saturava tutto l’ambiente facendo risaltare il candido marmo della scala che si perdeva verso i piani superiori. Francis non sprecò un secondo di più. Aiutandosi con il corrimano, saltò i gradini tre alla volta in una speranzosa corsa contro il tempo: se Mia non si era sbagliata, e il simulacro si trovava in quell’edificio, le probabilità di trovare superstiti si facevano minime ogni minuto che passava. Il pensiero di ciò che l’inesauribile furia cieca dell’esule, imprigionato in quel corpo di legno e metallo, poteva aver prodotto, gli fece intensificare gli sforzi. Fu al secondo piano che Francis si accorse delle chiazze di sangue. Precipitavano dall’alto creando dei piccoli cerchi scarlatti che, pian piano, avevano formato una pozza di liquido denso. “Qualcosa si muove” pensò. Senza esitare oltre, puntò l’arma in direzione del buio, certo che quell’orrendo strumento di morte lo stesse osservando attraverso quella cortina di tenebra. Percorse i gradini resi scivolosi dal sangue in un silenzioso valzer, passo dopo passo, con lentezza studiata. Tenendo l’occhio fisso sul mirino dell’arma, osservò con distacco la scena che gli si parò davanti una volta giunto al quarto piano: tre corpi erano stati legati con cura al corrimano che affacciava nella profondità della tromba delle scale; sistemati come in un orrendo gioco di morte a faccia in giù, con le viscere penzolanti da quelle orrende cavità che erano i loro ventri. Francis non mostrò disgusto per quella scena impietosa, piuttosto disprezzo. Una leggera smorfia del labbro inferiore fu tutto quello che si percepì dei suoi sentimenti. I simulacri lo avevano abituato a scene ben più raccapriccianti negli anni. La follia del trapasso li rendeva ciechi e insensibili a qualsiasi sentimento. Il mondo in cui muovevano i loro primi passi, non era altro che un grande parco di divertimenti per alcuni, e un inferno di dolore e furia per altri.

 

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Nicolas Grimm

  • Buongiorno, Fabrizio, quando hai progettato questa storia?

Ho iniziato a pensare a questo romanzo nel 2012. Ne sono cambiate di cose da allora, e la storia ha subito tante modifiche. Nel progetto iniziale si parlava di una serie di circa 6-7 ebook (in collaborazione con la Casini Editore), poi le cose hanno preso una piega ben diversa e alla fine, quello che in principio era Aether, ora è il primo capitolo di Nicolas Grimm – Caccia all’esule.

  • Sei stato ispirato da qualche lettura, vecchia o recente? Hai qualche modello di riferimento, per scrivere romanzi ucronici?

Nicolas Grimm ha dentro tante cose, perché tante sono le fonti cui è ispirato. Contrariamente a quanto si possa pensare, preferisco lasciarmi ispirare dai registi più che dagli scrittori. Mi piace dare un taglio più cinematografico ai miei romani. Nicolas Grimm è una contaminazione di molti film di avventura come Hell boy, Van Helsing (che a loro modo sono ucronici), Sherlock Holmes per l’ispirazione di alcuni personaggi e ambientazioni e tanti altri. Insomma c’è avventura ucronica e un pizzico di dark horror che non guasta mai.

  • L’ambientazione è reale o di fantasia?

Shuttertown, la città in cui si svolgono i fatti è di pura fantasia. Tuttavia, i riferimenti alla Londra di fine diciannovesimo secolo sono lampanti. Molte strade o luoghi specifici sono stati ispirati da descrizioni di vecchi libri urbanistici londinesi. La tecnologia, cosi come le scienze e le arti in generale, però, sono ben diverse da quelle realmente esistite in quel determinato periodo storico.

  • Parlaci dei personaggi e definiscili brevemente con qualche aggettivo. Qualcosa che li renda irresistibili, agli occhi del lettore.

Inizierei con la mia preferita. Mia, è un’ibrida al servizio del Dipartimento di Sicurezza Interna. Non è umana, ma composta da materiali inerti all’interno dei quali batte un cuore ceramico alimentato da uno spirito elementale della Sorgente. E’ forse il personaggio meglio riuscito (in barba al titolo del Libro) con la sua irriverente indifferenza verso la condizione umana e un totale sprezzo del pericolo. E’ cinica e in netto contrasto con il suo partner. Francis Barret Browning, di fatto, è umano e si trascina dietro un passato misterioso. Già questo basta a renderlo un noioso musone. La sua pistola Pepperbox a cinque canne, però, parla spesso per lui. Infine c’è Nicolas Grimm, il protagonista, che di protagonista, alla fine, ha ben poco. E’ una figura che cresce insieme al romanzo e alle dure prove che la sorte gli pone davanti. Da studente modello, pian piano che si sfogliano le pagine, troverà la sua giusta connotazione all’interno di una trama ben più grande di lui, ordita da gente disposta a tutto, dove il piccolo Nicolas non è altro che una pedina insignificante. Ma non riveliamo troppo sul nostro Nic, sui suoi segreti e sulle sue mirabolanti imprese.

  • Che cosa desideri comunicare al lettore, con questo romanzo? C’è un significato nascosto, sotto la trama?

Nessun significato nascosto. Nicolas Grimm ha un taglio cinematografico, con scene di inseguimenti e combattimenti serrate e spesso crude. La trama si articola su più piani che alla fine si ricongiungono in un finale a sorpresa. Questo è solo il primo capitolo della saga e lo considero un punto di partenza, quello che serve perché abbia inizio il viaggio dell’eroe. Nicolas ha ancora molto da raccontarci e le sue disavventure, e quelle dei suoi compagni, sono solo all’inizio.

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Il tarlo della scrittura ha perseguitato Fabrizio Fortino fin dalla più tenera età, ma tutti i suoi scritti giovanili sono finiti nel cestino, sebbene siano rimasti nei suoi ricordi.
Cresce cimentandosi in ogni forma d’arte: disegno, pittura, scultura e modellismo; lasciandosi contaminare da qualsiasi genere o stile, accogliendo con entusiasmo suggerimenti e consigli da chiunque sia disposto a dargliene.
È in età adulta che la passione per la scrittura si fa pressante, provocando in lui il bisogno ossessivo di mettere su carta ogni sua immagine o pensiero che ruota intorno a una vicenda ben precisa, in luoghi e tempi al di là dell’immaginario. Questo vorticare di pensieri porta infine alla realizzazione di Black Port, il suo primo romanzo edito con la casa editrice Casini e di Nicolas Grimm: caccia all’esule.

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