Oscuro Prossimo Venturo

RiLL Riflessi di Luce Lunare
RiLL Riflessi di Luce Lunare

Presentazione di “Oscuro Prossimo Venturo”
racconti di fantascienza di Luigi Rinaldi

 

Roma, 15 dicembre 2018

Sabato 15 dicembre sarà presentata a Roma l’antologia “ Oscuro Prossimo Venturo” (ed. Wild Boar), che raccoglie i migliori racconti di fantascienza di Luigi Rinaldi. La presentazione sarà organizzata dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare, che ha curato la realizzazione del libro.

L’incontro si svolgerà dalle 18, presso l’enoteca T OSCA (via Pietro Giordani 19, adiacente alla fermata San Paolo della linea B della metropolitana).

Oscuro Prossimo Venturo” è la più recente uscita della serie Memorie dal Futuro: una collana di antologie personali, dedicate agli autori che più si sono distinti nei concorsi letterari organizzati da RiLL (in particolare nell’ambito del Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico, uno dei più importanti premi italiani del settore, con oltre 250 racconti partecipanti all’anno).

Oscuro Prossimo Venturo” propone i migliori racconti di Luigi Rinaldi: chimico, insegnante nelle scuole superiori, scrive da sempre storie di fantascienza. I suoi racconti sono stati premiati in molti concorsi letterari (fra cui il Trofeo RiLL, il premio Alien e il premio Robot), e quindi pubblicati su antologie e riviste. Inoltre, il suo romanzo “Hakkakei” si è classificat o al secondo posto al premio Urania Mondadori nel 2012 e al Premio Odissea nel 2014.

Le nove storie di “ Oscuro Prossimo Venturo” hanno un punto in comune: sono tutte storie che p arlano di futuro, un futuro che spesso è oscuro e in cui nessuno si augurerebbe di vivere. E un futuro prossimo, sia perché molti racconti sono ambientati in Italie alternative o futuribili sia perché toccano temi di attualità (la sovrappopolazione, la diffusione di epidemie, la Rete e la disponibilità di informazioni… persino il sistema pensionistico!).

L’incontro del 15 dicembre sarà l’occasione per par lare dei racconti nel libro, per scoprire come Luigi Rinaldi scrive le sue storie, e anche di fantascienza in generale, genere principe nell’esprimere, proiettandole nel futuro, le inquietudini del presente.

Come spiega proprio l’autore nell’intervista che chiude il volume: “Mentre quasi tutti discutono dell’Oggi, pochi pensano davvero al Domani. Credo che la cosa peggiore che possa capitare sia trovarsi improvvisamente in un futuro inquietante senza accorgersene, senza sapere come ci si è arrivati. Ti svegli una mattina e scopri che le regole sono cambiate in peggio e che magari il problema sei tu, che ce l’hanno proprio con te. Io cerco di parlare del Domani… È anche qualcosa di catartico, legato all’esorcizzare le paure. Anzi, direi che si tratta di inquietudini: sono le risposte alle domande fondamentali, del tipo dove andremo a finire?”.

Perché leggere l’antologia?  Esploriamolo assieme all’autore!

  • Buongiorno, LUIGI RINALDI, quando hai progettato questa raccolta?

Devo tutto alla “squadra” dell’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare. Essendo arrivato più volte in finale al Trofeo RiLL per racconti fantastici, cui ho partecipato regolarmente negli ultimi anni, mi hanno notato. L’idea progettuale dell’antologia viene da RiLL, che mi ha poi supportato anche con molti preziosi consigli sull’editing e sulla stesura.

  • Come mai hai pensato a una raccolta di racconti, anziché a una storia unica?

Come dicevo, si tratta di racconti scritti in periodi differenti, a volte rielaborati, anche riscritti. Avevo pensato diverse volte di raccoglierli in un un’antologia, ma senza il piglio giusto per portare avanti l’idea. Ma poi è arrivata RiLL… ed ecco qua il mio libro!

  • I racconti hanno un argomento, un genere o un fine in comune?

Sì, sono tutti di fantascienza. È il mio genere preferito. Inoltre, di massima, sono racconti che trattano temi distopici, ovvero un futuro prossimo venturo piuttosto fosco. Da cui, il titolo.

  • Sei stato ispirato da qualche lettura, vecchia o recente?

Senza dubbio. Orwell, Huxley, Dick. Ma anche Lem, i fratelli Strugatski, senza dimenticare il movimento cyberpunk e William Gibson, scrittore che adoro.

  • L’ambientazione dei racconti è reale o di fantasia?

L’uno e l’altra. Alcuni racconti sono ambientati in pianeti lontani, esotici, altri in luoghi ben precisi, che sono stati teatro dei miei ricordi d’infanzia e lavorativi, ovvero Roma e il suo smisurato hinterland. Altri racconti, invece, sono ambientali in realtà esotiche, quali i Caraibi e la Thailandia.

  • Parlaci dei personaggi che preferisci e definiscili brevemente con qualche aggettivo. Qualcosa che li renda irresistibili agli occhi del lettore.

Beh, c’è per esempio pH-zero, la ragazza di Quelli dell’impianto. Una vera “Walking Contradiction”. Svolge un lavoro duro, quasi da maschiaccio, e al tempo stesso è molto femminile. È insicura e determinata, disincantata e ironica, eppure capace di innamorarsi. C’è Tony, il protagonista di Prova di Recupero, un ragazzo poco intelligente ma dotato di molta sensibilità. C’è Italo di Parole Proibite, che è cresciuto in un mondo alternativo dove non è mai esistita la cultura giovanile. Oppure il protagonista senza nome di Processione Cremisi, un anziano che vive di rimpianti in un ospizio molto ma molto particolare. Per non parlare di Giò e Max, due italiani con grossi guai a Phuket, in Samurai in Autunno, il racconto, credo, più “gibsoniano” e al tempo stesso decadente che ho scritto.

  • Qual è il pubblico ideale per questa antologia? È un testo per tutti o per fasce di lettori ben precise, ad esempio per adolescenti, adulti o è pensato per un pubblico prevalentemente femminile o maschile?

Credo che l’antologia possa interessare davvero tutti, persino chi non ama troppo la fantascienza. Non credo, del resto, di scrivere o aver mai pensato di scrivere per una fascia precisa di lettori.

I protagonisti delle mie storie sono adolescenti, anziani, donne, uomini… E poi, c’è molto romanticismo: in tutti i racconti c’è sempre una storia d’amore, persino quando c’è di mezzo un alieno!

  • Che tipo di linguaggio hai scelto? Colloquiale, forbito, diretto, ecc…?

Piuttosto vario, mai lo stesso.

Quelli dell’impianto è un racconto piuttosto trash, quindi il linguaggio è dinamico, a tratti anche dialettale. Parole Proibite è particolare: avendo immaginato un’Italia alternativa che ha vinto la Seconda Guerra Mondiale, ho pensato che non solo la cultura, ma anche il linguaggio dovesse essere “diverso”. Samurai in Autunno è un racconto cyberpunk, quindi risente delle influenze “gibsoniane”: terminologia tecnica ad alto voltaggio, uso senza limiti di metafore eccetera. Prova di Recupero è molto introspettivo, quindi ho cercato di usare tecniche che mi consentissero di raffinare al dettaglio la psicologia del protagonista. Festa di Compleanno è stato molto difficile da affrontare tecnicamente, in quanto ho dovuto immaginare la psicologia di un alieno e addentrarmi, quindi, nella scelta di un linguaggio indiretto, neutro, distaccato. Hidden è forse il più classico di tutti per quanto riguarda il linguaggio. Del resto, dovendo scrivere un racconto di fantascienza “hard”, ho dato maggior risalto alla storia e alle idee che non allo stile.

  • Che cosa desideri comunicare al lettore? C’è un significato nascosto, sotto le varie trame?

Molti dei miei racconti trattano temi distopici e la distopia è senz’altro il filo conduttore dell’antologia. Si parla degli OGM, di dittature spietate (ma anche di “democrazie” spietate), della singolarità tecnologica, di malattie nuove che non lasciano scampo, di animali pazzeschi, di derive sociali causate dalla “esplosione” dei problemi attuali (sovrappopolazione, disoccupazione, errata gestione delle risorse finanziare, eccetera). Si tratta di scenari fantascientifici ma possibili, che contengono temi che sono di grande attualità.

Insomma, quel che voglio dire con i miei racconti è: “Ehi, attenzione! Ascoltare! Questo è quello che potrebbe succederci se continuiamo di questo passo!”

E in fondo prevedere scenari foschi è il modo migliore per evitare che accadano.

Grazie per essere stato con noi!

 

Per ulteriori informazioni su “Oscuro Prossimo Venturo”:
Per ulteriori informazioni sulla presentazione:

info@rill.it

L’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare opera da oltre vent’anni. La principale attività associativa è il Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico, concorso letterario divenuto nel tempo uno dei principali premi italiani dedicati ai racconti fantasy, horror e di fantascienza. Sono oltre 250 i testi partecipanti a ciascuna delle edizioni più recenti (348 racconti nel 2018).
Dal successo del premio è nata nel 2003 la collana di antologie “Mondi Incantati – Racconti fantastici dal Trofeo RiLL e dintorni”, cui dal 2011 si sono affiancate la collana di antologie personali “Memorie da l Futuro” e gli e-book della serie “Aspettando Mondi Incantati”.
Tutte le antologie curate da RiLL sono realizzate senza ALCUN contributo da parte degli autori pubblicati.