Sherlock Holmes e il manoscritto del diavolo
di Gianfranco Sherwood
È in gioco la vita di un uomo, minacciato da poteri sovrannaturali. Perché Watson ha permesso a Doyle di firmare i suoi resoconti delle indagini di Holmes?
A cura di Luigi Pachì
Romanzo | pagg. 216 | 06/03/2018 | Giallo
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“Quindi, Watson, lei ha concesso a questo Doyle di firmare il suo romanzo “Uno studio in rosso”. Posso sapere perché?” mi chiese Holmes.
Novembre 1887. L’esordio nelle edicole di Uno studio in rosso coincide con l’incarico affidato da Arthur Conan Doyle a Sherlock Holmes di indagare su una medium. È in gioco la vita di un uomo, minacciato da poteri sovrannaturali. L’inchiesta porterà Holmes e il fido Watson nella profonda provincia inglese, ancora avvolta nelle brume di superstizioni ancestrali, dove i due affronteranno pericoli mortali e sveleranno misteri secolari.
E il lettore scoprirà finalmente perché il dottor Watson ha permesso a Doyle di firmare i suoi resoconti delle indagini di Holmes.
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Conosciamo l’autore
Gianfranco Sherwood ha vinto il XIII premio di letteratura fantastica, sezione fiction, di Courmayeur; il premio speciale della giuria del concorso Cosseria galattica 2000; il premio letterario 2001 dell’Editrice Nord; lo Sherlock Magazine Award 2004. Si è inoltre classificato terzo al Lovecraft 2000. Ha pubblicato articoli e narrativa sulla Sherlock Magazine, The Strand Magazine, Robot, il Resto del Carlino, Carmilla on line e la rivista Inferno dell’editore Panini. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati nei volumi Sguardi oscuri, storie di confine e Sherlock Holmes in Italia. Nel 2014 ha pubblicato, con Deana Posru, il romanzo L’avventura segreta. Quando Italo Svevo chiese aiuto a Sherlock Holmes, nel 2016 il romanzo breve horror L’alfa di Carrington e la raccolta di racconti fantastici Weird Anthology.
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