Il pesce d’aprile

PESCE D’ APRILE

Storia delle più famose burle del giorno più matto dell’anno

di Luisa Paglieri

 

Il primo di aprile è il giorno in cui bisogna guardarsi le spalle! Potrebbe capitarci, infatti, di trovare, attaccato ai vestiti, un bel pesce di carta. E saremo fortunati perchè oggi si  tratta solo di pesci di carta: un tempo si attaccavano ai vestiti altrui teste o code di pesci veri. Tuttavia può capitare anche di ricevere in regalo un bel pesce di cioccolato, sostanziosa aggiunta alle uova pasquali.
Le origini della tradizione relativa al primo aprile, diffusa in alcuni stati europei e negli USA, sono alquanto incerte. In molte zone aprile coincide con l’inizio del periodo della pesca (inizio spesso deludente perchè non è raro che la pesca primaverile finisca con le reti vuote) e così, per analogia, la gente cerca di “pescare” i sempliciotti, per esempio mandando qualche credulone alla ricerca di oggetti inesistenti o invitandoli a compiere azioni impossibili. Tipico dalle nostre parti (ma non solo, lo si faceva anche in altri paesi come l’Inghilterra) era inviare un ragazzino, o anche un adulto ingenuo, a comprare del latte di piccione o un coltello per mancini, oppure incollare una moneta al marciapiede facendosi gioco di quelli che si chinavano per prenderla. Così i poveretti restavano a mani vuote come i pescatori.

Qualcuno collega le origini di questa tradizione alla dea Cerere e sua figlia Persefone (che venne rapita, un bello scherzo) oppure al dio germanico Loki, divinità cattivella e beffarda ma non priva di un’acre intelligenza e di senso dello humour, che usava giocare tiri birboni sia agli dei che agli uomini. Qualcuno invece colloca l’origine del pesce d’aprile nella solita antica Roma. Nel 90 d.C. l’imperatore romano Domiziano un giorno convocò i senatori in seduta straordinaria a causa (disse) di un’importante decisione da prendere. Quando tutti si furono riuniti, arrivarono due servi con un recipiente che, scoperchiato, rivelò un grosso pesce. L’imperatore disse allora: “Signori, questo è il problema! Come lo cuociamo?” Era il primo aprile…

Altri invece collegano il primo di aprile a certi episodi biblici (il Diluvio Universale sarebbe iniziato in questo giorno), mentre secondo certuni il primo aprile sarebbe il giorno di nascita di Caino. Come si vede, era ritenuto un giorno sfavorevole. La burla, lo scherzo sarebbe quindi un gesto scaramantico o meglio la trasformazione del “male” in beffa, in risata (magari cattiva), il che ne riduce comunque la portata, la distruttività.
Secondo certi studiosi, il ruolo sociale della vittima della burla è quello del “capro espiatorio”, a spese del quale la comunità anticamente eseguiva un “rito sacrificale”, cosa che ricompattava la solidarietà del gruppo. Tale rito, però, con il tempo si è ridotto ad una burla, diventando simbolico ed incruento.

Ci sono aneddoti storici divertenti relativi al primo d’aprile. Uno riguarda il duca di Borgogna Filippo il Buono che giocò un bel tiro al suo giullare di corte, un certo Kolling. La sera del 31 marzo 1466 il duca ordinò al giullare di preparare uno scherzo davvero speciale per il mattino successivo, promettendogli una lauta ricompensa ma minacciando altresì severe punizioni se Kolling non avesse eseguito l’ordine. Poi però fece ubriacare il giullare durante la cena. Il mattino dopo Kolling, ancora in preda ai postumi della sbornia, non aveva architettato alcuna burla e il duca finse di arrabbiarsi moltissimo e chiamò il boia, obbligando Kolling ad offrirgli il collo... In realtà, il boia era d’ accordo con il duca e non fece altro che assestare un colpetto sul collo del giullare con una salsiccia.I presenti si spanciarono dalle risate ma quale fu la loro costernazione quando il corpo di Kolling si accasciò a terra e non rispose ai tentativi di rianimazione! Anche il duca scoppiò in lacrime pensando che il poveretto fosse morto per lo spavento. In quel momento, il “cadavere” saltò di nuovo in piedi e disse: “Ecco la burla che avevi chiesto, duca! Adesso paga!” Divertito e sollevato, il duca gli regalò un sacchetto pieno di monete d’oro.

Ma ora diamo un’occhiata alle varie tradizioni europee. In Francia il “poisson d’ avril” è veramente popolare. Qualcuno lo fa derivare dallo “spostamento” del Capodanno. Fino al sec. XVI infatti, l’anno iniziava il 1° aprile, cioè nel periodo pasquale. Quando, nel 1546, il re Carlo IX modificò il calendario, spostando l’ inizio dell’anno al 1° gennaio, chi si attendeva la mancia di Capodanno (già allora in uso per i lavoratori dipendenti) il 1° aprile rimase gabbato e a mani vuote. La storia potrebbe avere qualche fondamento, ma potrebbe anche esserci un riferimento molto più antico: infatti, presso i Celti, il Capodanno cadeva il primo aprile, giorno dei festeggiamenti in onore del dio Lug, il dio del sorriso e delle burle. Il primo aprile infatti concludeva una settimana dedicata ai divertimenti, una specie di festival pagano dello scherzo.

 


In Francia l’epoca “d’oro” del pesce d’aprile è stato il sec. XVII. E vi spiego perchè. Nel 1634 il duca Francesco di Lorena, preso prigioniero dal re Luigi XIII, gli giocò un bel tiro. Infatti evase dal castello di Nancy attraversando il fossato a nuoto, come un vero pesce. Era il primo di aprile! Dopo quell’episodio, il pesce d’aprile diventò estremamente di moda e furono fondati perfino dei club che si occupavano dell’organizzazione di scherzi.
In Inghilterra e negli Usa il primo di aprile si chiama All Fools’ Day (il giorno di tutti i matti). Non si parla di pesci, in compenso le false notizie diffuse dai media e dai giornali si sprecano: per esempio, nei primi anni del Novecento, il quotidiano inglese “Evening Star” annunciò che la mattina del 1° aprile si sarebbe tenuta una mostra di asini. I visitatori accorsero in massa nel luogo indicato dal giornale giusto per accorgersi che gli asini erano solo loro. Ma non se la presero: il senso dell’umorismo inglese è proverbiale.

In Norvegia successe di peggio: parecchi anni fa un buontempone, fingendosi il capo della polizia, telefonò ad alcune guardie carcerarie, dando istruzioni per il rilascio di due detenuti e gli ingenui funzionari si affrettarono ad obbedire.
In Germania, come in Inghilterra, il primo aprile non è associato al pesce, ma è semplicemente occasione di scherzi. La gente grida “April April” a quelli che ci cascano.
In Russia negli anni Ottanta un giornale pubblicò una foto di Michail Gorbaciov, notoriamente calvo come una palla da biliardo, fornito di una lunga chioma lussureggiante e riccioluta.
Tanto per restare in tema di bufale giornalistiche, in Svizzera, sul “Courier de Lausanne”, anni fa il primo di aprile apparve un articolo che sosteneva che era stata varata una legge che obbligava gli avventori dei bar a sorbire la classica tazzina di caffè in non più di tre  minuti. Chi ci metteva di più avrebbe dovuto pagare un sovrapprezzo.

A Bergamo non sono da meno! Negli anni Ottanta, un quotidiano pubblicò il 31 marzo la notizia che l’indomani si sarebbe tenuto un concerto musicale in una chiesa della città. Peccato che i nomi dei brani di musica e degli autori non fossero altro che parole scurrili ovviamente in buon bergamasco. Non se ne accorse neppure il direttore del giornale… Tutto, naturalmente, finì in ridere. E meno male! Si dice infatti che arrabbiarsi per gli scherzi del primo aprile porti sfortuna.
E se proprio non volete essere vittime di qualche tiro birbone, il primo di aprile recatevi in Spagna. Là, non si fanno scherzi, è un giorno qualsiasi. Ma forse sarebbe meglio accettare le burle e far buon viso. In fondo, è dimostrato che una risata fa un gran bene alla salute. Ed è proprio quello che mi sono proposta scrivendo questo articolo…