La Memoria del Futuro

La Memoria del Futuro
Di Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia

 

Dove trovare il romanzo: http://pavedizioni.it/prodotto/la-memoria-del-futuro

Sinossi

“La profezia di un’antica civiltà sudamericana sta per sconvolgere l’esistenza di tre persone della Londra del 2707: Curtis Chapman, geniale inventore, figlio del creatore di una grande multinazionale, il cui padre ha sempre tentato di plasmarlo a sua immagine e somiglianza, senza riuscirci. Il suo carattere indipendente e brillante lo porteranno a comprendere per primo il pericolo che l’umanità sta correndo, cercando di porvi rimedio; Jason Mitchell, il migliore amico di Curtis e in apparenza un tipo losco, si legherà in maniera indissolubile al giovane Chapman condividendone le battaglie e gli ideali, scoprendo un nuovo modo di vedere le cose grazie a lui e alla sua mente molto aperta e Dalia Robbins, giovane e ambiziosa ricercatrice biomedica dallo spirito indomito e la totale fiducia di poter plasmare il proprio destino. La ricerca di equilibrio tra la nuova tecnologia e la sapienza tramandata dal passato porterà ad una nuova tappa dell’evoluzione umana. Tutto questo grazie al coraggioso viaggio di una donna verso la riscoperta di se stessa e delle proprie origini”

 

UN ESTRATTO

Il ragazzo lo fissò con uno sguardo accusatorio. Ripose gli occhiali nella tasca, non poteva permettersi di dimenticarli, visto che non sarebbe potuto tornare indietro a riprenderli, e si mise le lenti. “In fondo è tutta una finzione, non è vero?”
“Di che parli?”
“Dimmelo tu di che parlo, visto che credi di sapere chi devo essere e cosa devo pensare.”
Lo sguardo di Chapman Senior s’incupì “Figliolo, voglio solo che tu viva una vita serena… è per te che ho creato tutto questo… è pensando a te che l’ho fatto, anche quando stavi male.”
Il giovane fece un sorriso amaro: “Ci credi davvero quando lo dici? No, non voglio sapere la risposta. Ho un party di rappresentanza a cui presenziare. Mi sembra sia ora che inizi lo spettacolo.” Suo padre alzò il braccio, voleva fargli capire in
qualche modo teneva a lui, che era l’unica famiglia che gli era rimasta, ma come riuscirci? Abbassò il braccio e sorrise tristemente “Sì, ci credo davvero… Tuttavia hai ragione, è ora di andare.”

 

 

Perché leggere questo romanzo? Esploriamolo assieme alle autrici!

  • Quando avete progettato questa storia?

Simona: A dir la verità parte tutto da un sogno di Silvia e, naturalmente, c’è stato un tentativo di tirare giù uno schema iniziale degli eventi ma non so se questo si può definire “progettare”

Silvia: in effetti nacque tutto da un mio sogno, da cui abbiamo poi tratto il prologo e una sorta di schema appunto, che poi abbiamo modificato man mano perché i personaggi ci hanno guidato in una direzione inaspettata.

 

  • Siete state ispirate da qualche lettura, vecchia o recente? Avete qualche modello di riferimento, per scrivere questo genere?

Simona: L’ispirazione principale del libro deriva dalla nostra serie tv preferita Fringe ma anche alla letteratura e al cinema di fantascienza in genere. Modelli di riferimento? Mi piacerebbe tanto riuscire ad avere un’unghia del talento che aveva il compianto Ray Bradbury quando descriveva i sentimenti umani ma ammetto di non essere così brava.

Silvia: a Fringe dobbiamo moltissimo, in primis la nostra amicizia e questo libro che è ispirato ad essa ma è molto diverso nello svolgersi degli eventi e nella conclusione. Modelli di riferimento ce ne sono diversi. Ray Bradbury, Arthur Clarke, Philp Dick, Leigh Brackett, Isaac Asimov, Banana Yoshimoto, Agatha Christie.

 

  • L’ambientazione è reale o di fantasia?

Simona: Entrambe? Perché ci siamo basate su alcune ambientazioni reali ma abbiamo tentato di immaginare come potessero essere nel futuro.

Silvia: Vi sono alcuni riferimenti molto reali, tra cui Londra, che entrambe amiamo molto. Nonché alcuni riferimenti importanti agli Hopi e i Maya, che abbiamo studiato a fondo per creare il nostro popolo, i Nuva. A proposito di creazioni di popoli e mondi. Se ci stai chiedendo se il nostro libro sia ambientato in un mondo tipo Varda, ovvero il mondo del Signore degli Anelli o quello di Shannara, la risposta è no. Il nostro libro, come ambientazione, è paragonabile a quella di The Expanse, ovvero immaginare l’umanità di un prossimo futuro.

 

  • Parlateci dei personaggi e definiteli brevemente con qualche aggettivo. Qualcosa che li renda irresistibili agli occhi del lettore.

I protagonisti di questa storia sono Curtis Chapman, che è un geniale inventore, Dalia Robbins, una ricercatrice biomedica e Jason Mitchel, un broker. Curtis è uno di quei personaggi che, quando pensi di averlo compreso, tira fuori un lato di sé che non avevi considerato. Anche la persona che lo conosce di più al mondo, il suo migliore amico Jason, pensa che è un grande mistero. E lo è anche per sé stesso. Curtis probabilmente è il primo personaggio che abbiamo creato ed è fortemente ispirato a Peter Bishop di Fringe ma anche a Alec Sadler di Continuum. E non solo. Vi è altro che non possiamo svelare. Come è detto è un mistero. Un camaleonte.

Dalia la presentiamo come una donna che, avendo origini umili, vuole scalare la vetta senza farsi mettere i piedi in testa. E’ caparbia, determinata ad avere successo e, soprattutto, non si mostra mai debole con nessuno. Speriamo che le donne di scienza possano riconoscersi in lei e nella sua autentica passione per la ricerca, nonostante la sua ambizione sfrenata non è una persona malvagia. Ha solo voglia di emergere ma sappiamo che l’ambizione è vista negativamente nelle donne. Sappiamo che per troppi le donne sono solo mogli e soprattutto madri.
Jason sembra il classico uomo che vuole godersi la vita senza preoccuparsi molto del resto. Dice spesso di non essere tagliato per fare l’eroe e lo presentiamo in uno dei modi peggiori possibili.

Ci rendiamo conto che è una presentazione molto forte ma vi chiediamo di andare oltre come ha saputo fare lui del resto. Jason sa essere leale e onesto.

  • Che cosa desiderate comunicare al lettore, con questo testo? C’è un significato nascosto, sotto la trama?

Silvia: Questa è una bella domanda. Cosa vorremmo comunicare? Un messaggio di speranza e pace, nonostante tutto. E ho già detto troppo. Quanto all’altra domanda. In realtà ci sono due significati nascosti, due misteri, che nessuno ha ancora colto e che sono alla base del proseguo della storia. Infatti abbiamo già scritto due seguiti. E un terzo sequel è in lavorazione.

Simona: Francamente sono abbastanza stufa di tutte le opere distopiche, una tendenza che ultimamente sembra diventata di moda. Preferisco di gran lunga vedere o leggere delle creazioni come la già citata The expanse, che mostra il meglio e il peggio dell’umanità ma il messaggio che ne viene fuori è assolutamente positivo. Ecco che cosa vogliamo comunicare con il nostro libro. Che c’è speranza sempre che il lato creativo dell’umanità riesca a trovare il proprio spazio per emergere.

Questa è un’opera scritta a quattro mani. Come avete gestito la creazione delle trame? Avete fatto fatica a trovare un accordo? Come avete fatto ad appianare eventuali differenze stilistiche?

Simona: Perdonami se lo faccio notare ma questa è una domanda che ci hanno già fatto in moltissimi. Non abbiamo fatto per niente fatica a creare trame o a trovare accordi. Userò una metafora, forse un po’ pretenziosa: è un po’ come lo yin e lo yang. Ci compensiamo arriviamo entrambe là dove l’altro non arriva.

Silvia: In effetti ce l’hanno fatta diverse volte ma comprendo che possa destare curiosità. Chiarisco una cosa. Noi siamo perfettamente in grado di scrivere da sole, non è che abbiamo paura di farlo, lo abbiamo fatto spesso e lo faremo ancora. Semplicemente ci troviamo bene perché sentiamo che possiamo aiutarci e migliorarci insieme. Perché uno vale uno ma beh vi rimando al concetto di famiglia di Lynch.

 

https://www.youtube.com/watch?v=3TUd1eeAhrY