Il cavaliere senza testa

Un inno al camminare in montagna e all’arte di perdere

la via per ritrovare se stessi

Viaggio a piedi di un padre e delle sue figliole
da Bologna alle creste d’Appennino
Enrico Brizzi racconta i suoi antenati

Enrico Brizzi
Il cavaliere senza testa
pg 211 – 15 euro
Ponte alle Grazie

L’arte di perdere la via e ritrovare se stessi

 DA NOVEMBRE IN LIBRERIA

 

 «Sento che il nostro viaggio prenderà un senso compiuto ai loro occhi solo se riusciremo ad accamparci su quelle stesse rive che mi videro ragazzo, innamorato dell’avventura e convinto – pazzo! – della mia invulnerabilità. Allora potremo giocare insieme alla caccia al tesoro con i segnavia del sentiero Zero-zero e regalarci la piccola avventura di camminare in fila indiana sul filo del crinale, dove nessun albero nasconde il cielo, e lo sguardo è libero di spaziare a trecentosessanta gradi».

  

IL LIBRO

 «L’origine è la meta». Questa famosa formula di Karl Kraus potrebbe riassumere, indicandolo, il significato più profondo del viaggio tra campagne, città e monti raccontato da Enrico Brizzi in questo libro. Un viaggio che si snoda su due percorsi: quello compiuto a piedi insieme alle sue giovanissime figlie, dodici tappe da Pieve di Cento al Lago Scaffaiolo, e quello evocato dalle memorie dei luoghi incontrati, nella storia di un territorio e di una famiglia attraverso i secoli. Enrico e le bambine camminano nei boschi, lungo i sentieri, attraversano fiumi e canali e salgono in cima alle montagne, e durante le soste e prima di addormentarsi rivivono nei ricordi storie di papi e imperatori, di contadini e soldati, di guerre, avventure, grandi amori e scherzi del destino; il paesaggio attraversato acquista più dimensioni, i luoghi e i loro nomi diventano anch’essi famigliari, come gli antenati, e un cavaliere senza testa appare tanto reale quanto zio Ulisse, che naturalmente è un viaggiatore instancabile. Viaggio alla volta delle origini, viaggio che ci porta via, viaggio che ci fa ritrovare: la meta è quest’albero genealogico, intimo e diffuso allo stesso tempo; lo stato d’animo è quello di un padre che accompagna le sue figlie nel mondo e, guardandole, prova una speranza che è già anche nostalgia.

  

L’AUTORE

 Enrico Brizzi è nato nel novembre 1974. È cresciuto a Bologna dove ha frequentato il liceo classico e all’università ha seguito le lezioni di Umberto Eco. Il suo debutto nella narrativa è avvenuto a ridosso dell’esame di maturità col racconto Freaky stiley, incluso nell’antologia My generation; l’anno successivo ha pubblicato il romanzo d’esordio Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1994). Fra i suoi romanzi ricordiamo Bastogne (1996), L’inattesa piega degli eventi (2008), Il matrimonio di mio fratello (2015) e Tu che sei di me la miglior parte (2018). Dalla sua passione per i viaggi a piedi ha tratto ispirazione per Nessuno lo saprà (2005), Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro (2007), Gli Psicoatleti (2011) e una lunga serie di reportage e guide di taglio narrativo. Per Ponte alle Grazie ha pubblicato nel 2017 Il sogno del drago. Dodici settimane sul Cammino di Santiago da Torino a Finisterre.