La notte delle fate

Titolo: La notte delle Fate
Autore: Matteo Zanini
Genere: Fantasy – raccolta di racconti e fiabe
Pagine: 116
Edizione: seconda edizione
Editore: Amazon (disponibile in cartaceo ed e-book)

La prima edizione venne pubblicata nel 2011 da Edizioni Miele, che purtroppo andò in fallimento due anni dopo. I diritti del romanzo tornarono quindi in mio pieno possesso e, lo scorso anno, decisi di far uscire nuovamente il libro autopubblicandolo su Amazon per restituirgli la vita che aveva perso troppo presto.

Ma ora silenzio, avviciniamoci pian piano a questo spazio, tanto incantato quanto irreale;

la notte delle Fate sta per cominciare…

Sinossi

Nel cuore di un bosco incantato sta per celebrarsi l’annuale festa del racconto. Protagoniste e cantastorie in questa magica notte sono dieci Fate, provenienti da ogni angolo del mondo; a turno, accompagnate da canti e danze, si cimenteranno nella narrazione di una storia, una favola, una leggenda caratteristica e affascinante. Ciascuna ha un’ora a disposizione e la festa dovrà necessariamente terminare prima dell’alba. Avvicinatevi e tendete le orecchie, lettori, perché la notte delle Fate sta già per cominciare…

Estratto dal prologo:

«Sì, esistono!».
Molti di noi, sulla terra degli Uomini, hanno scordato la presenza delle magiche creature alate e bellissime che, sin dal principio dei tempi, vengono chiamate Fate. Eppure ancora oggi, ogni giorno, le Fate volano nei nostri cieli, si rinfrescano nelle fontane e negli specchi d’acqua giocando coi pesci che vi abitano, si profumano attraversando roseti e siepi di Gelsomino. Ma c’è un’attività a cui le Fate tengono particolarmente: l’invenzione di storie e racconti. C’è chi sostiene addirittura che l’ispirazione che gli scrittori e ciascun artista ricerca, provenga direttamente da queste affascinanti creature.
È usanza del piccolo popolo fatato quella di indire, una volta all’anno e sempre in un luogo differente, una sorta di “festa del racconto”. Questa usanza antichissima prevede la presenza, tra tutte, di dieci Fate che, una dopo l’altra, si accingono a narrare una storia a tutto il resto del popolo. Ciascuna Fata ha a propria disposizione un’ora di tempo e tutta la festa non deve durare più di una sola lunga, notte. È infatti durante questo lasso di tempo che il popolo fatato riesce a radunarsi in un bosco, alle pendici di una montagna, sulle sponde di uno stagno, in un campo di papaveri e chissà dove ancora, con minor probabilità di esser disturbato da visitatori inaspettati, inattesi ed indesiderati.
Questa competizione prevede la presenza di Fate attrici che, durante la narrazione, mettono in scena le parti più significative ed importanti della storia che si sta narrando e di Fate musiciste che accompagnano il racconto con nenie e magiche melodie. Il tutto si sussegue in modo assolutamente suggestivo ed incantevole: se un qualsiasi essere umano dovesse, con estrema fortuna, imbattersi in un simile spettacolo è totalmente improbabile che riesca a trovare anche soltanto poche appropriate parole per poter riuscire a descrivere la meraviglia appena vista.
Ci troviamo nei pressi di un’altissima cascata, la Luna e le stelle, luminosissime, si specchiano nelle acque del lento ruscello che scorre partendo dai freddi ghiacciai delle antiche montagne e che, dopo aver percorso parecchi chilometri, dopo aver conosciuto nuotatori ed animali di vario genere si riposa, quietandosi in questo luogo ameno. Ma ora silenzio, avviciniamoci pian piano a questo spazio, tanto incantato quanto irreale; la notte delle Fate sta per cominciare…

Booktrailer della raccolta di racconti e fiabe “La notte delle fate”, disponibile su Amazon (http://goo.gl/LmTXte)
Regia video e musica originale di Silvio Fantozzi.

Perché leggere il libro? Esploriamolo assieme all ’autore!

Buongiorno Matteo, quando hai progettato questa storia?

Buongiorno a tutti i lettori del blog e grazie per lo spazio che mi state dedicando.

“La notte delle Fate” è una raccolta di racconti e fiabe che non ha avuto una genesi unica; inizialmente i racconti sono sorti singolarmente – per esigenza creativa e per la partecipazione ad alcuni concorsi letterari nazionali. Man mano che la scrittura procedeva e le idee si ampliavano, tuttavia, ho pensato che tutte queste storie fossero unite da un unico fil rouge. Ecco, quindi, il desiderio di vederli riuniti sotto un’unica ala protettrice.

Sei stato ispirato da qualche lettura, vecchia o recente?

La prima stesura de “La notte delle Fate” – e la sua prima pubblicazione, antecedente al fallimento della casa editrice Miele – risale al 2011. In quel periodo, il mondo del fantasy abitava una parte consistente delle mie letture. Tra tutti, non posso che citare il grande Tolkien che, con la creazione del suo affascinante universo, è stato uno degli autori che ha senza dubbio influenzato la mia scrittura dell’epoca.

 L’ambientazione è reale o di fantasia?

I racconti de “La notte delle Fate” sono ambientati quasi tutti in mondi onirici e fantastici, alcuni dei quali possiedono riferimenti più o meno espliciti a luoghi terreni (come accade, ad esempio, ne “La primula rossa” o in “Per amore di un uomo”). La componente del fantastico, ad ogni modo, è centrale in tutti i racconti. I miei personaggi, infatti, vengono sempre a contatto con creature magiche (fate, spiriti del vento, elfi e così via) che agevolano od ostacolano il loro scorrere nella storia.

 Il libro è autoconclusivo o rientra in una serie/saga?

“La notte delle Fate” è autoconclusivo. I racconti non sono tra di loro collegati, se non da una cornice esterna secondo la quale ci viene descritta la “festa de racconto” annuale a cui tutte le fate del mondo si riuniscono; dal tramonto all’alba, infatti, dieci fate narratrici hanno la possibilità di cimentarsi nel racconto di una fiaba – quelle che ogni lettore, per l’appunto, si appresta a leggere.

Parlaci dei personaggi e definiscili brevemente con qualche aggettivo. Qualcosa che li renda irresistibili agli occhi del lettore.

I personaggi de “La notte delle Fate” sono variegati e mai uguali li uni agli altri. Ho cercato di far incarnare a ciascuno di loro una specifica qualità, che li potesse distinguere e rendesse ciascuna storia pronta ad affrontare tematiche univoche. Ciascun lettore, all’interno delle dieci favole, troverà il proprio personaggio – quello a cui sentirsi maggiormente affine, per ideologia o carattere.

Qual è il pubblico ideale per questa storia? È un testo per tutti o per fasce di lettori ben precise, ad esempio per adolescenti, adulti o è pensato per un pubblico prevalentemente femminile o maschile?

Credo che non esista un’età giusta per cominciare a leggere le favole: questa tipologia di racconto fa parte della nostra stessa natura e non ci abbandona mai, nemmeno da adulti. C’è qualcosa di tiepido e carezzevole nella lettura di simili testi: ci si sente, in qualche modo, protetti, accuditi. La consapevolezza che, nelle fiabe, tutto può succedere li rende – ancora oggi – dei testi che tutti possono apprezzare.

Che tipo di linguaggio hai scelto, per questo libro? Colloquiale, forbito, diretto ecc…?

Ho cercato, come sempre nei miei scritti, di concentrare l’attenzione e la scelta delle parole sui suoni e sulle emozioni che possono trasmettere durante la lettura. La tipologia di linguaggio è mirata alla creazioni di immagini – più o meno nitide – nella mente del lettore, affinché ciascuno possa stimolare la fantasia nella visualizzazione di quanto si sta leggendo sulla carta.

Che cosa desideri comunicare al lettore? C’è un significato nascosto, sotto la trama?

Come solitamente accade con le favole, anche nei racconti de “La notte delle Fate” sono presenti degli stimoli e una morale, più o meno nascosta, atti a favorire la riflessione individuale. Ne “La farfalla nera”, ad esempio, viene presentata una versione fatata della cosmogonia con il relativo affossamento della Natura derivante dalla noncuranza umana: in tal senso, la morale della storia risulta di immediata comprensione.

Hai usato una tecnica particolare, per scrivere questo libro?

Come accennavo qualche domanda fa, sono nati prima i singoli racconti che l’intera raccolta; in seguito, ho cercato una connessione comune che li unisse in maniera fluida e coerente – alternando i racconti più descrittivi a quelli maggiormente dinamici. Infine, ho scritto la cornice esterna alle singole favole e i cappelli introduttivi di ciascuna, dove vengono – di volta in volta – presentate le fate lettrici.

I romanzi si raccontano
I romanzi si raccontano

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