CREDETE AI FANTASMI?

CREDETE AI FANTASMI?

di Luisa Paglieri

 

Autunno, inverno, tempo di nebbie e melanconie. E anche di fantasmi. Il cielo grigio, la bruma, le giornate corte e buie congiurano per farci pensare che la brutta stagione sia proprio la stagione dei fantasmi.
In letteratura gli spettri si sprecano, da quello di Cesare che apparve a Bruto (per dirgli minaccioso: “Ci rivedremo a Filippi!”) a quello del Commendatore che giocò un brutto scherzo a don Giovanni e a quello del marito di dona Flor nel romanzo dello scrittore sudamericano Amado. A teatro i fantasmi sono si può dire di casa, da quello del padre di Amleto a quello di Banquo che rovinò la festa al suo assassino Macbeth mentre questi sedeva a banchettare con gli amici. Gli spettri pullulano pure nei “Gothic novels”, romanzi “sensazionali” del tardo Settecento.
Invece l’epoca d’oro dell’evocazione degli spiriti va dall’Ottocento al primo Novecento quando lo spiritismo diventa una moda. Molti medium svolgevano la loro attività, talora studiati con interesse dagli scienziati del tempo, ectoplasmi e tavolini ballonzolanti erano trendy e certi fantasmi evocati dagli spiritisti venivano perfino fotografati (resta naturalmente il dubbio che si trattasse di trucchi!). Nel 1926 avvennero delle presunte comunicazioni di uno spirito che si esprimeva in cinese antico e che rivelò di essere nientemeno che Confucio! Anche uomini tutt’altro che sprovveduti come il medico-scrittore Conan Doyle (creatore di Sherlock Holmes), il romanziere Victor Hugo e l’astronomo Schiaparelli credevano a questi fenomeni. Tra i medium più famosi ci furono le notissime sorelle Fox, vissute a metà Ottocento vicino a New York. Esse furono al centro di strani fenomeni e vennero “studiate” a lungo dagli scienziati. Con loro inizia lo spiritismo “moderno”, quello che si serve dei tavolini. Solo molti anni dopo si scoprì che le sorelle Fox avevano usato abili trucchi.

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Altri famosi spiritisti dell’epoca furono l’inglese Daniel D. Home e la napoletana Eusapia Palladino che però furono anch’essi smascherati. Tuttavia vi furono anche studiosi seri del paranormale come il celebre Ernesto Bozzano.
Ma che cos’è un fantasma? Ce ne sono di vari tipi. Il fantasma più comune, per così dire, è il cosiddetto “poltergeist”, chiamato anche spirito burlone. Parliamo di quei fenomeni che avvengono in certe case definite “infestate”: oggetti che si spostano, luci che si accendono da sole, perfino casi di combustione spontanea. Oggi il paranormale è studiato dalla cosiddetta parapsicologia con criteri che si avvicinano di più alla scientificità. Secondo queste moderne teorie i poltergeist sono fenomeni cinetici dovuti non agli spiriti dei morti ma alle energie emanate da alcune persone (vive!) che fungono da catalizzatori e che, senza volerlo, con le loro energie psichiche spostano oggetti o causano altri fenomeni. Spesso questi individui sono giovanissimi, adolescenti o bambini dalla personalità disturbata, e scaricherebbero le loro energie aggressive, legate alla crescita o a situazioni di disagio, verso canali esterni provocando fenomeni psicocinetici. Casi simili sono stati registrati in Italia per esempio nel 1993. I fenomeni paranormali sono molto studiati anche in Russia. Alcuni anni fa, l’agenzia Tass riferì i dettagli di una storia di telecinesi. Nella regione del Volga, sotto gli occhi di molti testimoni, oggetti come chiavi, cibi e candele si erano messi a turbinare dentro una casa per parecchie ore. Tuttavia, la casa più famosa per i fenomeni poltergeist è la celebre Borley Rectory, edificio seicentesco in Inghilterra dove ben quattro generazioni di abitanti furono testimoni di fatti molto insoliti…

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Diverse dal poltergeist sono le materializzazioni, ossia le apparizioni di fantasmi. Questi fenomeni sono caratteristici di alcuni luoghi in cui appaiono individui vestiti con abiti di altri tempi, carrozze trainate da cavalli, talvolta persone senza testa ecc. Questi fenomeni sono legati a certi luoghi come i castelli scozzesi ma vi assicuro che anche dalle nostre parti non pochi castelli, rovine e monasteri hanno la fama di ospitare i loro bravi fantasmi e anche certe fiabe, come quella di una ragazza morta di paura in un cimitero, riguardano i fantasmi (la fiaba è diffusa con poche varianti, in tutto il Piemonte, dal pinerolese al Monferrato…). Piuttosto diffuse in Piemonte sono anche alcune credenze come quella che riguarda i “luminotti” cioè gli spiriti che vanno in giro di notte in processione reggendo dei lumi. Una delle località preferite è una certa zona nella valle di Viù, valle peraltro nota per molte storie di magherie.
E non mancano i fantasmi in molti castelli dell’Emilia Romagna e della Lombardia e perfino in un certo parco di Milano…
Alcune famiglie importanti hanno il loro spettro personalizzato. La famiglia imperiale russa, si dice, era perseguitata da un fantasma che ogni tanto appariva per annunciare la morte di un membro della famiglia. Nel 1796 Caterina la Grande vide questo spettro e ordinò alle guardie di sparargli contro, ovviamente senza risultato.

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Ci sono poi le apparizioni di fantasmi provocati dai medium durante le sedute spiritiche, i cosiddetti ectoplasmi. A volte queste entità donano degli “apporti” cioè degli oggetti che si materializzano (fiori, medaglioni, anelli). Sempre che non si tratti di imbrogli! Certi trapassati, poi, si esprimerebbero in lingue sconosciute al medium per mezzo del quale parlano (fenomeno di xenoglossia).
Secondo molte religioni, l’uomo sarebbe un essere “tripartito”, avendo una parte fisica, una animica e una spirituale. A morte avvenuta, le due parti “inferiori” resterebbero legate alla terra per un certo periodo di tempo. I fantasmi non sarebbero altro che questo. Gli spiriti evocati nelle sedute spiritiche sarebbero quindi coloro ancora non distaccati del tutto dalla vita terrestre, dalla nostra dimensione esistenziale. Si dice per esempio che certi fantasmi di persone assassinate (e magari credute suicide o morte di morte naturale) siano apparsi per chiedere giustizia.
Molti fantasmi sono stati visti da bambini o addirittura da animali. I cani, si dice, se c’è uno spettro nelle vicinanze, abbaiano e tremano di paura, mentre i gatti rizzano il pelo e seguono con lo sguardo “qualcosa” che vedono solo loro. Vi è anche una casistica di spettri di animali. Soprattutto cani e gatti defunti a volte tornano a casa. Lo scienziato Flammarion riporta il caso di un San Bernardo che appariva al suo padrone alla sera e si accucciava ai piedi di lui.

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Anche il cinema si è occupato dei fantasmi. Oltre ai molti film che ne danno un’immagine terrorizzante, dal fantasma del Louvre a quello del palcoscenico, ce ne sono altri che presentano gli spiriti come una compagnia quasi rassicurante. Citiamo per esempio il film “Ghost” con Demi Moore e Patrick Swayze, in cui il fantasma ha un ruolo positivo. Simpatico è pure il fantasmino Casper, nel film omonimo. Negli anni Ottanta ebbe un grande successo il film “Ghostbusters” che narrava le vicende di un’allegra agenzia di acchiappafantasmi i cui soci per mestiere “disinfestavano” le case disturbate da entità negative.
In Inghilterra esistono i Ghost Club (il più antico fu fondato nel 1862), associazioni di appassionati del paranormale, e le Ghost Fest, raduni che si tengono in varie città dell’Inghilterra e della Scozia.
I fantasmi non stanno di casa solo nel mondo occidentale. Anche i paesi orientali, hanno una ricca tradizione di credenze negli spiriti più o meno terrificanti. Certi fantasmi giapponesi, per esempio, sono veramente malvagi! Spiriti e fenomeni paranormali, del resto, compaiono spesso nei “monogatari”, narrazioni tradizionali della letteratura giapponese.
Ma torniamo dalle nostre parti e ai nostri giorni! Alcuni anni fa un fantasma fu “fotografato” ad Hampton Court, reggia inglese dove abitò tra gli altri il re Enrico VIII. Nella foto si scorge effettivamente una strana ombra. Un abile fotomontaggio?
Un’altra ghiotta novità è quella riportata tempo fa da alcuni giornali: secondo una nuova teoria, i cellulari allontanano i fantasmi! Gli spettri infatti, ben lungi dall’essere anime di defunti, non sarebbero altro che energie elettromagnetiche e i cellulari (le cui chiamate producono anch’esse campi elettromagnetici) tenderebbero a spegnerle o almeno a disturbarle. Insomma, se avete paura degli spettri invece dell’aglio tenete a portata di mano un telefonino. Tuttavia ci sono anche opinioni diverse. Pochi anni fa, alcuni seri ricercatori dell’università dell’Arizona hanno riaperto la questione fantasmi studiando molti medium in modo rigoroso. I medium furono invitati a comunicare con gli spiriti di defunti parenti o amici di persone sconosciute ai medium stessi. I medium dovevano fare delle domande agli spiriti chiedendo informazioni sulle famiglie, sulle loro vite passate, ecc. Le risposte ottenute furono corrette, secondo i casi, al 77%, 83% e perfino 93%. La conclusione dei ricercatori fu che non poteva essere un caso. Dobbiamo crederci?

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