Autrice: Lucia Mugnai
Genere: fantasy
Pagine: 309
Prezzo ebook: 3,99€
Formato: ebook e cartaceo
Edito: Rosa dei Venti Edizioni
Pubblicato: Gennaio 2016
TRAMA
Tra duelli e spaventose creature da sconfiggere, tra magia e maledizioni, amicizia, amore e avventura, i tre si addentreranno in un viaggio sempre più affascinante e pericoloso, imparando a conoscere se stessi, a scoprire il loro coraggio e a superare le proprie paure, in nome di una leggenda che supera la realtà e vale più di ogni sacrificio.
“Una città leggendaria, un’avventura pericolosa, un amore più forte dell’oscurità: il destino sta per compiersi.”
“A metà tra il fantasy e l’onirico, questo romanzo conduce il lettore in un viaggio trascendentale e metafisico all’interno di sé e travalica i confini dell’immaginazione per mettere alla prova il sognatore che abita in ognuno di noi. Una storia universale che si tinge delle sfumature dell’oro e che fa emergere sentimenti sepolti nel fondo del cuore grazie a una luce intensa e accecante che ne impregna le pagine.”
ESTRATTO
«Comunque, non ci sarà mai pace, mio signore, finché le nostre terre saranno minacciate da cose più grandi degli screzi tra due sovrani… o tra padri e figli», gli fece notare Rowena, ritrovando un po’ di coraggio.
Re Nestor sgranò gli occhi. «Credevo di aver cresciuto due uomini!», urlò, picchiando la mano sul tavolo. «Dovevano prendersi le loro responsabilità, da uomini! Fare il loro dovere e svolgere i compiti che spettavano loro, nel regno! Invece mi sono ritrovato due ragazzini, con la testa piena di sogni e paure, come due adolescenti!». Poi il re si fece di nuovo triste. «Che cosa vuoi da me?», sospirò.
Rowena era scossa, voleva andarsene al più presto, ma in quel momento provò compassione per quell’uomo, il re, che aveva tanto e non aveva niente. Nessuna speranza, nessun sogno… era vuoto, preda della tristezza, di quel suo essere così troppo preso dalle responsabilità. Se avesse potuto vedere, anche una volta, per un attimo soltanto…
«Sono qui per dirvi che le cose belle accadono, maestà. Solo che molto spesso non siamo preparati a esse e non ce ne accorgiamo subito, quando capitano. Non ne cogliamo il valore. Io… ero venuta qui per chiedervi aiuto, maestà. Darion sta molto male, gli è accaduto… qualcosa. Tuttavia, ho capito che da voi non otterrò niente». Rowena sentì bruciare gli occhi. «Solo, vi prego, non siate in collera con vostro figlio. Lui aveva ragione su tutto, maestà. Aveva ragione a non volere che compissi la follia di venire fin qui. Aveva ragione su di voi. Ma, più di tutto, aveva ragione a voler inseguire il suo sogno. Lasciate che continui per la strada che ha scelto. Sarà orgoglioso di lui… farà il bene di molti, anche del suo popolo».
«Che muoia!», gridò ancora il re, interrompendola e facendola trasalire. «Che muoiano entrambi! Non volevo che mio figlio, il mio unico figlio, andasse in giro per avventure! Darion lo sapeva, questo! Mi fidavo di lui! Mi fidavo di entrambi! E ho sbagliato!». Poi fece altri due passi verso Rowena, piegandosi per guardarla bene negli occhi. «Io non credo a quello che dici!», scandì, sibilando, quasi provasse piacere nel pronunciare quelle parole.
«Sbaglia, mio signore». La ragazza tremò. «Se darà loro una possibilità, se mi aiuterà, sarà ricompensato e…».
«Attenta a te, strega!». Il re divenne improvvisamente minaccioso: le puntò un dito contro, avvampando. «Non osare rivolgerti a me con questo tono o finirai molto male! Tieni le tue sciocche fantasie lontano dal mio regno, che per fortuna è ben protetto e, soprattutto», fece una pausa e ricominciò a parlare sottovoce, a denti stretti, «non venirmi a parlare di ricompense. Quelle si ottengono solo con una buona testa e una buona spada! E ora sparisci!».
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Conosciamo l‘autrice!
Sebbene i suoi studi siano andati in tutt’altra direzione, ha sempre avuto una grande passione per l’arte, dalla pittura ai lavori manuali, passando per la musica che ha studiato per molti anni, imparando a suonare il sax soprano, il pianoforte e l’organo da autodidatta; ama anche il canto (ma solo in coro perché si vergogna troppo e odia la sua voce!) ed è convinta che la musica sia una valida medicina per l’anima.
Ama il cinema, anche se ha poche occasioni per andarci e vorrebbe seguire più serie tv, oltre che leggere più libri.
Ha scritto il suo primo romanzo (non pubblicato) a diciotto anni, in treno, durante i tragitti per andare a scuola. Solo dieci anni dopo è riuscita a mettere su carta le avventure dei personaggi di Heloth, trasformandole in un romanzo che considera come il suo terzo figlio.
Nonostante il lavoro di mamma le prenda la maggior parte della giornata, sta ultimando la scrittura de L’Erede, secondo capitolo della saga.
La maggior parte della sua ispirazione proviene dalla musica e dai luoghi e i paesaggi della sua terra. Da questa e dalla sue leggende vorrebbe trarre spunto per scrivere, in un futuro non troppo lontano, un nuovo fantasy.
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