Il trucco c’è e si vede. Inganni e bugie sui cosmetici. E i consigli per difendersi

 

Il trucco c’è e si vede. Inganni e bugie sui cosmetici. E i consigli per difendersi
Beatrice Mautino

Editore: Chiarelettere
Pagine della versione a stampa: 240 p.
EAN: 9788832960433

 

“Ho letto il libro e mi è piaciuto molto. Beatrice Mautino smonta magistralmente le bufale sui cosmetici.”
Dario Bressanini

 

Siamo sommersi da ogni tipo di informazione sui cosmetici. La televisione ci bombarda di pubblicità, le riviste reclamizzano le ultime novità in fatto di mascara e di miracolosi shampoo riparatori e, in particolar modo su internet, ci imbattiamo di continuo in articoli che ci mettono in allarme su prodotti e ingredienti che ci possono causare disturbi e malattie. Siamo frastornati.
Di quello che ci spalmiamo addosso sappiamo solo ciò che il marketing vuole farci sapere, ovvero poco e, soprattutto, non sempre qualcosa che sia in grado di aiutarci a scegliere in maniera consapevole. La triste realtà è che un’informazione attendibile e critica sui cosmetici nel nostro paese praticamente non esiste.

In Appendice: Leggende e miti da sfatare

 

LA PAROLA ALL’AUTRICE!

Il sapone senza sapone

L’illuminazione per scrivere questo libro si è manifestata nella corsia di un supermercato, nella forma più inaspettata e improbabile: quella di un sapone per le mani.
Flacone trasparente, liquido giallino, etichetta bianca, prezzo nella norma: a guardarlo distrattamente sembrava identico agli altri. Il nome, però, ha attirato la mia attenzione. A differenza dei suoi vicini di scaffale, infatti, aveva scelto di chiamarsi «Non sapone». Perché mai, mi sono chiesta, una persona che sta cercando un sapone dovrebbe essere attratta da un non sapone? E, soprattutto, che cos’è un non sapone?
Incuriosita ho iniziato a leggere le tante, tantissime, informazioni che comparivano sul fronte della confezione, scoprendo intanto che si trattava di un prodotto «biologico», poi che conteneva olio di argan, le cui noci erano fotografate al centro dell’etichetta, rigorosamente «spremuto a freddo». Un grosso 0% in basso a destra stava a indicare che quel prodotto non contiene parabeni, Sles e Peg, coloranti sintetici e glicole propilenico.
Sul retro, se possibile, la situazione era ancora più affollata. Questo prodotto, recitava il testo in cima all’etichetta, «è un detergente fisiologico privo di sapone» e «particolarmente indicato per persone con pelli aride e irritabili». È stato inoltre dermatologicamente testato e testato al nichel, cobalto e cromo, con un asterisco che rimandava, in piccolo, alla dicitura «su ogni lotto valori < 1 ppm».
Due bollini in basso a sinistra attestavano che si trattava di un cosmetico certificato da Icea Eco Bio Cosmesi e cruelty free, garantito da Lav oltre che adatto ai vegani in quanto «non contiene ingredienti di derivazione animale».
Arrivando finalmente agli ingredienti, oltre all’acqua e all’olio di argan, si potevano leggere nomi abbastanza incomprensibili per chi non mastichi un po’ di chimica, come Cocamidopropyl Betaine o Sodium Lauroyl Sarcosinate o, ancora, Ammonium Lauryl Sulfate, anche questi con uno o più asterischi, a indicare che quell’ingrediente proviene da agricoltura biologica e quell’altro è di origine naturale.
Sono informazioni utili? Ci permettono di capire se è migliore dei detergenti che abbiamo sempre usato? Quali sono i vantaggi di un sapone privo di sapone? Cosa sono gli Sles? Li hanno tolti perché fanno male? E che cosa ci hanno messo al loro posto? I bollini sono davvero una garanzia di qualità? Mille domande mi balenavano nella mente alla velocità della luce, ma non riuscivo a trovare nemmeno un’informazione che potesse soddisfare la mia curiosità.
Se ci pensate, siamo sommersi dalle informazioni sui cosmetici. La televisione ci bombarda di pubblicità, le riviste reclamizzano in ogni numero le ultime novità in fatto di mascara e di miracolosi shampoo riparatori e, in particolar modo su internet, ci imbattiamo di continuo in articoli che ci mettono in allarme su prodotti e ingredienti. Nessuno si sognerebbe mai di dire che si parla troppo poco di cosmetici, ma, paradossalmente, di quello che ci spalmiamo addosso sappiamo solo ciò che il marketing vuole farci sapere, ovvero poco e, soprattutto, non sempre qualcosa che sia in grado di aiutarci a scegliere in maniera consapevole. La triste realtà è che l’informazione scientifica e critica sui cosmetici nel nostro paese praticamente non esiste.
È stato in quel preciso momento che mi sono sentita come Indiana Jones di fronte al Santo Graal. L’avevo trovato! Quel non sapone era lo stimolo e la chiave per scrivere questo libro e provare a raccontare quello che le etichette non dicono.
Le domande di tutti i giorni
La cosmetica è un mondo complesso fatto di pochi punti fermi e moltissimo contorno. A differenza di altri settori, come quello medico o alimentare, in questo manca una vera e propria ricerca indipendente sugli ingredienti e sulla loro efficacia. La maggior parte degli studi è condotta dalle aziende, il che è comprensibile visti i vincoli economici ed etici posti dalla ricerca pubblica e l’elevato interesse, invece, di quella privata. Ciò non significa che i risultati degli studi non siano affidabili o che non debbano essere presi in considerazione, ma spiega in qualche modo la carenza di informazione critica sull’argomento. Se già è difficile scrivere di medicina o di alimentazione facendo lo slalom fra le ricerche indipendenti, ma deboli, e quelle solide, ma finanziate dalle case farmaceutiche o dalle aziende di settore con tutti i pro e i contro che questo comporta, scrivere di cosmetica è ancora più complicato e lo slalom tocca farlo in mezzo a una tormenta di neve con visibilità a pochi metri. Ma a me le sfide piacciono, così fra le pagine di questo libro troverete molte delle risposte alle tante domande che ci facciamo ogni giorno.
Devo però mettervi in guardia. Qui non vi propongo ricette semplici, non perché io sia sadica e voglia tenerle per me, ma perché molto spesso non ce ne sono affatto. Non leggerete consigli sul miglior fondotinta per pelli smorte o sulla miracolosa crema che pialla ogni ruga. Se siete alla ricerca di recensioni sui singoli prodotti, questo libro non fa per voi. Così come non troverete consigli su come truccarvi. Non è il mio mestiere e quel poco che so l’ho imparato dai tutorial su YouTube di ClioMakeUp, quindi, se è questo che state cercando, vi consiglio di rimettervi a mani più esperte.
Non vi chiedo nemmeno di fidarvi ciecamente di me. Non sono una cosmetologa, né un medico o un’estetista e, diciamolo, non sono nemmeno una modella. Ma vi dico di più: non dovreste fidarvi ciecamente di me neanche se fossi tutte queste cose assieme. Il mio è un mestiere di mezzo: ho una formazione scientifica, una laurea in Biotecnologie e un dottorato in Neuroscienze che mi permettono di muovermi agevolmente tra articoli, sperimentazioni e trial clinici. Sono cresciuta a pane e metodo scientifico e dubito di tutto e tutti, anche dello studio che sembra essere più rigoroso. Da giornalista scientifica, oggi, mi trovo a fare la rompiscatole di professione. Verifico mille volte ogni affermazione, faccio domande e cerco risposte per poi digerire tutto e raccontarvelo, dandovene i riferimenti in modo che possiate risalire voi stessi alle fonti. Poi però mi fermo. Sta a voi scegliere il prodotto o la tecnica che preferite al prezzo che ritenete giusto spendere.
Nei capitoli che seguono, quindi, sviscereremo la questione di parabeni, solfati e altri ingredienti al centro delle polemiche sulla loro sicurezza, cercando di valutare quanto queste siano fondate. Incontreremo molte donne. Imprenditrici che hanno letteralmente costruito il settore cosmetico, scienziate che, spesso nell’ombra, hanno lavorato per sfatare miti e fare chiarezza, e bambine che prendono il coraggio a due mani e scrivono al presidente degli Stati Uniti spingendolo a riformare la regolamentazione sui cosmetici. Ci addentreremo nelle leggi per capire il percorso che deve fare un cosmetico per essere messo in commercio e a quali test debba essere sottoposto. Dissezioneremo con piglio da anatomisti le pubblicità alla ricerca di schemi e trucchi del marketing per evitare di cascarci di nuovo o, almeno, per farlo consapevolmente. Scaveremo sotto la superficie patinata delle aziende cosmetiche, scopriremo che la cellulite è l’esempio ideale per comprendere a fondo il metodo scientifico, ci arrenderemo di fronte all’evidenza che per certe cose non ci si possa davvero fare niente e troveremo consigli utili e aneddoti per far bella figura alle cene con gli amici.
Quello di cui sono sicura è che, dopo aver letto questo libro, guarderete i cosmetici con occhi diversi.

 

Conosciamo l’autrice!

Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, ha provato a ovviare a questa grave lacuna mettendosi dalla parte di chi entra in un negozio e vuole acquistare prodotti efficaci e non dannosi per migliorare il proprio aspetto e il proprio benessere, senza essere ingannato dalla pubblicità. Così fra le pagine di questo libro troverete molte risposte alle tante domande che ci facciamo ogni giorno sui prodotti contro le rughe e la cellulite, sulle creme solari, gli shampoo, le cerette e tanto altro. Non troverete pubblicità, ma solo i trucchi, quelli veri, per difendersi da truffe e false promesse.